sabato 16 aprile 2022

La casa degli spiriti (The House of the Spirits, 1993) di Bille August

Storia di una famiglia dell'alta borghesia cilena dal 1920 fino al colpo di stato del 1973 che vide salire al potere il generale Pinochet, che si autoproclamò presidente ed instaurò una feroce dittatura militare. Il capo famiglia, Esteban Trueba, dispotico proprietario terriero arricchitosi sfruttando il lavoro dei suoi mezzadri, è un padre padrone che gestisce con autorità la famiglia e l'azienda. Nel corso di 50 anni e di una serie di drammatiche vicende, con la Storia del Cile sempre sullo sfondo, il film racconta il complicato rapporto tra l'uomo e le quattro donne della sua vita: la moglie Clara, che ha poteri di chiaroveggenza, la sorella Férula, la figlia Blanca, ragazza ribelle che s'innamora di un rivoluzionario comunista, e la nipote Alba, l'unica con cui riuscirà ad avere un legame pacificato, durante il tramonto del suo percorso terreno. Adattando il romanzo omonimo di Isabel Allende, il regista danese Bille August ha scritto e diretto questo melodramma storico in forma di saga familiare dai risvolti tragici e dalle atmosfere austere. Non è un film brutto ma inamidato, gelido, troppo lungo e troppo prolisso, a tratti ampolloso, ma forte di una messa in scena sontuosa, di una fotografia evocativa e di un cast stellare in cui, tra Jeremy Irons, Meryl Streep, Winona Ryder, Antonio Banderas, Vanessa Redgrave, Maria Conchita Alonso, Armin Mueller-Stahl e Vincent Gallo, svetta una magnifica Glenn Close. I suoi 226 minuti di durata pesano non poco e il protagonista principale (Jeremy Irons), nonostante il suo indiscutibile talento, convince poco nei panni di un nobile latino americano. A parte questo la pellicola ha i suoi momenti di grande impatto emotivo, soprattutto grazie alla bravura degli attori, che riescono spesso a riscattare le magagne di una sceneggiatura troppo esile, più adatta ad uno sceneggiato televisivo che ad un'opera cinematografica. Alla sua uscita il film ha avuto una tiepida accoglienza da parte della critica, ma il pubblico lo ha generalmente apprezzato. Per amanti dei grandi "drammoni" familiari a sfondo storico.

Voto:
voto: 2,5/5

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