domenica 24 aprile 2022

Stay - Nel labirinto della mente (Stay, 2005) di Marc Forster

Il giovane Henry Letham, emotivamente instabile e ossessionato dai sensi di colpa per la morte dei suoi genitori, minaccia di suicidarsi al compimento dei suoi 21 anni. Lo psicologo Sam Foster, che ha il ragazzo come paziente, si appassiona al caso e cerca in tutti i modi di aiutarlo, anche perchè la sua compagna, Lila, è sopravvissuta ad un tentato suicidio scuotendo la sua coscienza nel profondo. Nel tentativo di investigare sulle origini del male di vivere che attanaglia Henry, Sam intraprende un viaggio oscuro nel cuore nero di una New York da incubo. Cupo thriller psicologico dalle suggestioni oniriche e dal fascino torbido, diretto con buon mestiere da Marc Forster, che pone il suo estro visionario al servizio di una sceneggiatura un po' artificiosa scritta da David Benioff e del talento dei tre interpreti principali (Ewan McGregor, Naomi Watts, Ryan Gosling), tra cui spicca un allucinato Gosling, che si è calato con impressionante adesione nel suo ruolo. Senza rivelare troppi dettagli sul colpo di scena finale, possiamo dire che la narrazione procede ondivaga tra svolte un po' tortuose e momenti di grande impatto visivo. E' essenzialmente un film d'atmosfera, in cui le ambientazioni si ergono a personaggio principale e fin dall'inizio si ha la netta sensazione che qualcosa non quadra. Il titolo italiano è troppo generoso nel suo intento didascalico e, come spesso capita, toglie ambiguità al trip immersivo che viene messo in scena. Nel nostro paese è passato praticamente inosservato, ma, al netto di qualche forzatura di troppo, la pellicola ha i suoi meriti, a cominciare dal sottile simbolismo metaforico utilizzato dall'autore, che appare del tutto chiaro dopo l'epilogo. Va anche fatta una menzione alla fotografia "acida" di Roberto Schaefer ed agli effetti speciali, ben integrati con la logica della narrazione.

Voto:
voto: 3/5

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