Louisiana, 1927: una folla inferocita irrompe nell'albergo "Sette Porte", considerato maledetto, e uccide barbaramente un pittore accusato di stregoneria, crocifiggendolo e ricoprendone il corpo con la calce viva. Nel 1981 Liza, giovane stilista di New York, eredita l'hotel e, nonostante i minacciosi avvertimenti di una donna cieca con doni da veggente, decide di restaurarlo. Ma ben presto scoprirà l'orribile potere che si nasconde in quel luogo, i cui segreti sono racchiusi nelle pagine di un antico libro malefico conosciuto come "Eibon". Celeberrimo horror fantastico di Lucio Fulci, amatissimo dai suoi fans e di notevole successo anche fuori dai nostri confini nella schiera dei nostalgici appassionati dello splatter d'antan. E' un film discontinuo, estremo, selvaggio e mortifero, debordante dei morbosi effetti macabri che resero famoso il regista negli anni '80, così come di scivoloni nel greve e momenti trash, ma anche pervaso da una feroce energia creativa che ha il suo tripudio negli efferati trucchi artigianali realizzati dall'esperto Giannetto De Rossi e in una lunga serie di invenzioni visive, probabilmente le più memorabili della filmografia fulciana. Tra queste vanno ricordate: l'inquietante e violentissimo prologo ambientato nel passato e virato in seppia, l'apparizione della veggente sul ponte della highway deserta e l'epilogo onirico visionario, di potente suggestione oscura e di matrice nichilista. Non mancano ovviamente le atrocità gratuite, volte a scioccare lo spettatore colpendolo allo stomaco, le immancabili scopiazzature da altri horror coevi di successo e i momenti pateticamente imbarazzanti (il top del kitsch è la presenza nel cast di Michele Mirabella, che "interpreta" un personaggio americano!). I distributori tedeschi pretesero che il regista inserisse delle sequenze con gli zombi (che all'epoca attiravano molta gente in sala) e Fulci, pur non gradendo la cosa, le inserì (in maniera posticcia) nella parte finale. Nelle numerose interviste rilasciate negli anni successivi l'autore romano ha sempre dichiarato di essersi molto pentito di aver ceduto all'ingerenza. Tra i vari aneddoti e curiosità che gravitano intorno a quest'opera di culto citiamo i seguenti: nella scena dell'attacco dei ragni (che Fulci pretese di girare realmente e senza protezioni) il povero Mirabella ebbe un malore e svenne quando vide i grossi aracnidi camminargli addosso. I tanti corpi nudi che si vedono distesi a terra nel finale appartenevano a una banda di barboni di strada che il regista convinse in cambio di una grossa fornitura di alcolici. Il film è stato restaurato e ridistribuito negli USA nel 1998 nella sua versione uncut, grazie all'opera instancabile di Quentin Tarantino, che ne è un fervente ammiratore. Tra le sue diverse versioni presentate per il mercato estero ne esistono alcune intitolate semplicemente L'aldilà (poi divenuto The beyond nei paesi anglofoni). Il regista Lucio Fulci fa un doppio cameo, apparendo brevemente in due scene (nella prima si vede per un attimo riflesso in uno specchio).
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