lunedì 5 luglio 2021

Tolgo il disturbo (1990) di Dino Risi

Augusto Scribani, ex direttore di banca affetto da depressione e turbe mentali, torna nella casa di sua proprietà dopo 18 anni trascorsi in un istituto di cura psichiatrica. Augusto è un uomo stravagante ma innocuo, malinconico e bizzoso, intollerante alle ipocrite apprensioni dei familiari (che lo sopportano per questioni di interesse ma lo trattano come un alienato) e prigioniero dei ricordi di un glorioso passato ormai lontanissimo. L'unica persona con cui riesce a stabilire un sincero reciproco legame affettivo è la piccola nipotina Rosa, di nove anni, con la quale l'intesa è immediata, intensa e per lui motivo di parziale equilibrio. Ma dovrà scontrarsi con l'incomprensione degli adulti che intendono rimandarlo in clinica. Struggente dramma sentimentale di Dino Risi sulla terza età e sulla malattia mentale, diretto dal grande regista con mano leggera dopo un periodo di circa 3 anni di forzata assenza dal set. E' un film delicato e nostalgico, non sempre a fuoco nel suo elogio utopistico dell'anticonformismo e della fantasia come energia salvifica dei mali dell'uomo, a discapito della verosimiglianza narrativa. Il rapporto tra il vecchio strampalato, ormai avviato al tramonto della vita, e la dolce nipotina (che spesso appare più saggia e lungimirante degli adulti perchè pura e non contaminata da preconcetti o tornaconti) è tanto commovente quanto inverosimile, sicuramente effettistico nella sua retorica melodrammatica. Ma il film ha i suoi momenti di volo alto e le sue sequenze di grande impatto (come l'epilogo a Stresa), soprattutto grazie alla bravura degli attori, in primis Vittorio Gassman, magnifico protagonista a tutto tondo, e poi la piccola Valentina Holtkamp, dotata di notevole espressività. Completano il cast Dominique Sanda, Eva Grimaldi, Firmine Richard e l'americano Elliott Gould. Gassman, che nella vita soffriva realmente di gravi problemi di depressione, si appropria del ruolo con famelica immedesimazione e toccante verismo, facendo ampio sfoggio di tutto il suo naturale carisma di attore, teatrale prima che cinematografico. E' sicuramente un'opera minore del grande Maestro lombardo, ma che ne rivela rigogliosamente il talento sopraffino e il tocco magico nei suoi momenti più riusciti.

Voto:
voto: 3/5

Nessun commento:

Posta un commento