martedì 27 luglio 2021

Sound of Metal (2019) di Darius Marder

Ruben è un abile batterista con un passato di tossicodipendente, che vive in un camper insieme alla fidanzata Lou, di origine francese, con cui forma un duo musicale heavy metal che riscuote un discreto successo nei club della provincia americana. I due si amano teneramente e trascorrono un'esistenza randagia sulle strade d'America all'insegna di musica e intimità passionale, ma un'ombra oscura cova sotto la cenere del loro rapporto apparentemente solido. Quando Ruben si ammala di una grave forma di acufene improvvisa, che lo porta verso una inesorabile e progressiva sordità, i demoni del suo passato ricompaiono all'orizzonte. Lou lo abbandona in una comunità per sordomuti gestita da un rigido veterano di guerra, dove Ruben deve imparare un nuovo stile di vita, un nuovo linguaggio e una differente prospettiva da cui vedere le cose, per riuscire a convivere con la sua disabilità. L'uomo non si dà per vinto e lotta giorno per giorno, con il sogno di un costoso intervento medico, che potrebbe restituirgli l'udito attraverso l'installazione di un impianto elettronico semi-permanente. Il primo lungometraggio di Darius Marder è un intimo ed intenso dramma esistenziale che utilizza lo stile del documentario per raccontare in modo asciutto una storia di solitudine, senza orpelli retorici o effettismi gratuiti, ma con sguardo asettico ed estetica sobria, forte di un realismo scabro che persegue la totale immersione sensoriale dello spettatore nel mondo "disconnesso" del protagonista, attraverso un'ardito utilizzo di sperimentazioni sonore fatte di ronzii, rumori ovattati, distorsioni uditive, che ci restituiscono con aspro naturalismo la situazione di Ruben. E' un film esperienziale sullo smarrimento, con vaghi accenti metaforici che potrebbero suggerire un allargamento del discorso ad una generazione sbandata cresciuta senza miti e senza ideali, e "costretta" alla felicità in un'epoca di apparente benessere economico collettivo. La pellicola mette al centro il suono (in tutte le sue forme, assenza compresa) come filo conduttore di un viaggio attraverso l'alienazione, il male di vivere e l'istinto di conservazione, che spinge l'uomo a lottare per conquistare la seconda occasione, la catarsi salvifica. Non privo di qualche vezzo stilistico tipico di certo cinema indipendente americano, sa toccare con semplicità le corde emotive degli spettatori e si avvale di un finale ambiguo di mirabile potenza espressiva. Ha vinto due Oscar tecnici (montaggio e sonoro) ed ha ottenuto un vasto consenso di critica internazionale, riscuotendo anche un buon apprezzamento da parte del pubblico, nonostante la distribuzione in sala a tiratura limitata. Dal dicembre 2020 è stato reso disponibile sulla piattaforma di streaming Prime Video. Eccellente interpretazione del rapper attore anglo-pakistano Riz Ahmed, che ha meritatamente ricevuto la nomination agli Oscar come miglior protagonista. Abraham, fratello del regista, è coautore della sceneggiatura e della bella colonna sonora.
 
Voto:
voto: 3,5/5

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