Jonathan McQuarry è uno zelante contabile di umili origini che lavora come revisore dei conti nel mondo dell'alta finanza newyorkese. Brillante nel suo lavoro ma impacciato nella vita privata, fa la conoscenza di Wyatt Bose, fascinoso avvocato rampante della upper class, che lo introduce nel mondo proibito della New York notturna. A causa di un fortuito scambio di cellulari con Wyatt e della prolungata assenza di lui per un viaggio di lavoro in Europa, il timido Jonathan entra a far parte di un riservato club di incontri sessuali occasionali, di cui fanno parte uomini e donne d'affari che cercano uno svago erotico trasgressivo senza coinvolgimenti e complicazioni. L'incontro con la bella e misteriosa S. farà perdere la testa al romantico contabile, che ben presto scoprirà anche il lato oscuro della seducente vita avventurosa in cui è entrato di soppiatto. Il primo (e finora unico) lungometraggio di Marcel Langenegger, regista svizzero proveniente dal mondo degli spot pubblicitari, è un thriller di suspense patinato e prevedibile che, tra brividi erotici, suggestioni da mistery e colpi di scena "telefonati", procede per accumulo di situazioni convenzionali fino al finale, che è un tripudio di banale implausibilità. Un'occasione decisamente sprecata alla luce di un cast di grandi attori (Ewan McGregor, Hugh Jackman e Michelle Williams) e della affascinante fotografia del nostro Dante Spinotti, che incornicia la New York di notte in una sontuosa confezione visiva. Ma, oltre alla regia inesperta, le colpe maggiori sono da attribuire decisamente alla fragile sceneggiatura di Mark Bomback, che zoppica vistosamente nei passaggi cruciali, cercando maldestramente di creare sorprese che non sono mai tali. Da segnalare un cameo di Charlotte Rampling nei panni di una matura (e famelica) "regina" di Wall Street. Il presunto tentativo di critica del dark side del capitalismo americano è stereotipato e incolore, totalmente privo del necessario mordente.
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