lunedì 29 maggio 2023

Finale a sorpresa - Official Competition (Competencia oficial, 2021) di Mariano Cohn , Gastón Duprat

Un ricco imprenditore megalomane, ancora voglioso di lasciare il segno nonostante la sua età ormai avanzata, si mette in testa di realizzare un capolavoro cinematografico che rimanga "in eterno". Per farlo non bada a spese: acquista i diritti di un romanzo scritto da un Premio Nobel, sceglie una regista (Lola Cueva) esigente e rinomata come autrice d'avanguardia e, infine, assolda due grandissimi attori, entrambi apprezzati ma difficilmente compatibili: Félix Rivero (star hollywoodiana vanitosa e celebre per film "di cassetta") e Ivàn Torres (interprete teatrale impegnato, intellettuale e snob). Per cercare di far coesistere i due "galletti" l'estrosa Lola s'inventa uno stravagante sistema che pungola di continuo il loro senso della competizione. Frizzante commedia grottesca degli inganni scritta e diretta dagli argentini Mariano Cohn e Gastón Duprat, ed interpretata da un cast eccellente in cui spiccano Penélope Cruz, Antonio Banderas e Oscar Martínez (che sembrano gareggiare a chi è più bravo esattamente come i rispettivi personaggi). E' un film divertente, graffiante, addirittura irresistibile nella prima parte per la ricchezza delle invenzioni visive e delle trovate comiche, che gioca abilmente sul confine tra realtà e finzione per tratteggiare una satira irriverente sul mondo del cinema (ma più in generale sul processo di creazione artistica), che gioca gustosamente su una lunga serie di stereotipi e di annose diatribe: cinema d'autore versus cinema commerciale, Hollywood versus Europa, teatro versus cinema, commedia versus dramma. Con un sapiente utilizzo del meta-cinema ed un continuo cambio di prospettive che tende a confondere i ruoli, quest'opera bizzarra e leggera è anche un perentorio invito alla leggerezza; non a caso i due attori rivali che battibeccano di continuo e sembrano apparentemente agli antipodi, sono, in realtà, facce opposte della stessa medaglia, perchè condividono il medesimo approccio serioso ed egocentrico. Peccato che il finale non sia all'altezza del resto e che l'opera tenda, alla lunga, ad ingolfarsi nella sua continua auto-ripetizione ellittica del gioco del virtuosismo lezioso sfumato su più livelli (e lasciamo allo spettatore più arguto il piacere di individuare quali e quanti sono).

Voto:
voto: 3,5/5

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