sabato 13 maggio 2023

Marika degli inferni (Mariken van Nieumeghen, 1974) di Jos Stelling

Nelle Fiandre olandesi del XV secolo, la contadina Marika è una girovaga che cerca di sfuggire alla miseria e all'epidemia di peste nera che affligge molte città. Per difendersi da bruti e vagabondi che vogliono approfittarsi di lei, la ragazza si affida alla protezione di un ambiguo attore, Muenen, che viaggia con la sua compagnia ed è solito interpretare ruoli demoniaci. Marika diventa attrice per necessità, ma dovrà fare i conti con la violenza e le superstizioni di un mondo feroce e ignorante, carico di pregiudizi nei riguardi delle figure femminili libere e ribelli come lei. Questo truce dramma medioevale a tinte horror, scritto e diretto dall'olandese Jos Stelling, è un'odissea al femminile che ondeggia tra cupi simbolismi, atmosfere torbide, moralismo ipocrita e voyeurismo di bassa lega. L'intento (dichiarato) dell'autore è quello di tracciare un apologo critico contro le oligarchie puritane, le discriminazioni di natura religiosa o sessuale ed in favore dell'emancipazione delle donne contro quel rigido sistema maschilista e totalitario che per secoli le ha tenute segregate in un ruolo secondario. Ma, a parte qualche sequenza di forte impatto ed una fotografia che ricalca lo stile dei pittori fiamminghi del '500, la mano del regista è troppo pesante ed il suo indugiare nell'exploitation di grana grossa (tipica di molti prodotti di questo tipo che imperversavano negli anni '70) non fa che rendere troppo labile e poco credibile il presunto disegno caustico. Il film, che ha comunque la sua schiera di estimatori, è consigliabile unicamente agli appassionati del cinema underground dei folleggianti anni '70, che sicuramente troveranno pane per i loro denti nella sua stravagante alternanza tra lunghi momenti di estrema lentezza ed improvvisi scatti di furiosa violenza, con immancabili sequenze di erotismo pruriginoso. Presentato in concorso al Festival di Cannes 1975, passò quasi inosservato, ma riuscì a costruirsi una discreta nomea alla sua uscita nelle sale da parte del pubblico in cerca di contenuti forti. In Italia ebbe problemi con la censura ed uscì in ritardo, nel 1978, in pochissime copie e con un divieto ai minori di 18 anni.

Voto:
voto: 2/5

Nessun commento:

Posta un commento