giovedì 13 aprile 2017

Mia madre (Mia madre, 2015) di Nanni Moretti

Margherita è una regista di successo alle prese con il suo nuovo film che parla dello scontro tra gli operai di una fabbrica ed il nuovo padrone americano che minaccia licenziamenti e riduzioni di salario. Alle difficoltà di gestione di un soggetto a sfondo politico si aggiungono le bizze del protagonista, Barry Huggins, star italoamericana afflitta da tormenti interiori e incapace di gestire la maschera che il successo gli impone. Ma i veri drammi di Margherita sono relativi alla vita privata: separata dal marito, con una figlia complicata da crescere, un amante ossessivo e una madre affetta da una grave patologia cardiaca che le lascia poche speranze di vita. Confusa e stressata la donna può però contare sul fratello Giovanni, uomo solido e generoso, che si è preso un periodo di aspettativa dal suo lavoro di ingegnere per accudire la madre malata. Splendido dramma familiare di Nanni Moretti, che dirige con tocco felpato una storia intima, profonda e dolorosa con la delicatezza stilistica propria dei grandi autori. In questo film sincero e toccante il regista di Brunico dimostra di non essere più un “autarchico” ma di aver ormai beneficiato della grazia della piena maturità espressiva, in equilibrio tra la ponderatezza illuminata e il dolente disincanto. Mia madre è un film emblematico del nostro tempo e dalle molte bellezze, che si avvale di una struttura narrativa non lineare che compenetra continuamente sogno e realtà, finzione scenica (il film nel film) e vita vissuta, mantenendo però sempre un rigore espositivo e un’asciuttezza formale di alto magistero registico. Forte di un cast straordinario in grande spolvero (Margherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini e lo stesso Moretti nel ruolo del pragmatico Giovanni), la pellicola si accosta al tema della morte e del distacco (argomenti non nuovi per l’autore) con un pudore e una dignità che riescono a commuovere profondamente, pur senza mai ricorrere a facili sentimentalismi o al “ricatto” di scene strappalacrime. Il lutto, la cui elaborazione stavolta arriva in anticipo rispetto al fatale evento, è il nucleo centrale e il collante emotivo delle tante tematiche affrontate dal film: la solitudine e la frenesia di una vita moderna in perenne accelerazione, la difficoltà di comunicare con il nostro prossimo (in tal senso vanno letti gli intoppi linguistici di un istrionico John Turturro o i problemi in latino di Livia), il rapporto tra personaggio e persona ovvero tra finzione e realtà, la situazione sociopolitica (che stavolta appare a livello subliminale nel set del film di Margherita). E, non ultimo, un lucido e ammirevole senso di autocritica, non privo di pungente ironia, che l’autore rivolge a sè stesso, al suo proverbiale egocentrismo e persino all’iconica figura “istituzionale” del regista, attraverso lo splendido personaggio di Margherita, interpretato dalla Buy con emozionante intensità. La capacità di descrivere, con disarmante sincerità, il senso di smarrimento (sia personale che collettivo) e la difficoltà di relazionarsi ai nuovi modelli sociali con gli strumenti di una volta, costituisce, al tempo stesso, il più alto senso tragico del film e la sua più pura grandezza. Ma in questo coraggioso atto di messa in discussione personale non c’è affatto una resa, bensì una matura presa di coscienza che intende indurre uno scossone ideologico e suggerire una maggiore profondità di analisi, per puntare all’autentico e sfuggire alle tentazioni del superficiale. Un film sulla crisi (individuale, artistica, morale) che riflette sulla crisi, allargando la prospettiva dalla fiction al reale e creando così una connessione metacinematografica tra i personaggi della storia e il Moretti regista e uomo. Una connessione dubitativa sul suo ruolo attuale in una società che sta rapidamente cambiando nel linguaggio, nei costumi e nelle idee. Più politico di così …

La frase: 
-         Mamma... 
-         Sì? 
-         A che stai pensando? 
-         A domani.

Voto:
voto: 4,5/5

Nessun commento:

Posta un commento