Gli
scanners sono individui dotati di poteri telecinetici, ovvero in grado di
leggere la mente altrui o addirittura di assumerne il controllo e di causarne
la morte attraverso l’alterazione di certe funzioni vitali. Il dottor Ruth è a
capo della ConSec, un’influente multinazionale di ricerca farmacologica che
cerca di controllare gli scanners attraverso un siero speciale da loro prodotto,
che ne protegge la mente ipersensibile dalle onde cerebrali altrui e, nel contempo,
ne amplifica i poteri. Ma la situazione precipita quando Darryl Revok, lo
scanner più potente, si ribella e decide di usare le sue straordinarie abilità
per impadronirsi del potere, coinvolgendo nella rivolta molti suoi simili che
si schierano dalla sua parte. Per fronteggiare la guerriglia urbana scatenata
da Revok, il dottor Ruth recluta un altro scanner assai dotato, Cameron Vale, e
lo istruisce per combattere il pericoloso dissidente. Lo scontro mentale tra i
due mutanti sarà tremendo ma Vale avrà modo di scoprire diverse verità che gli
erano state nascoste. Celebre horror fantascientifico di Cronenberg, che
riscosse un notevole consenso presso il
pubblico, segnando il primo vero successo commerciale del regista
canadese e facendolo così emergere dalla nicchia underground a cui fieramente apparteneva. Nonostante una storia un
po’ confusa nel suo accumulo di suggestioni apocalittiche, mutazioni genetiche,
poteri psicocinetici e i consueti attacchi alla scienza amorale, è un film
brillante per la ricchezza di invenzioni visive, per la possanza fantastica,
per il ritmo teso e per il sottile discorso metaforico sull’impossibilità di
separare in modo netto il bene dal male, in quanto elementi imprescindibili
intimamente connessi alla natura umana. E’ ovviamente questa la chiave di
lettura dell’affascinante finale ambiguo che pone “fine” allo scontro tra lo
scanner buono e quello cattivo. Cronenberg evidenzia una solida maturità
espressiva nella riproposizione ossessiva dei suoi temi prediletti in salsa horror
e stavolta si avvale di un valore aggiunto: gli incredibili effetti speciali
“artigianali” di Dick Smith, che hanno dato impressionante forma alla visione
dell’autore consegnando allo spettatore diverse sequenze memorabili (come
quella agghiacciante della testa che esplode, autentico marchio di fabbrica
dell’opera). Sequenze entrate di diritto nell’iconografia del genere horror. Buona
parte del meritato successo del film si deve sicuramente al notevole lavoro fatto
da Smith per la creazione di effetti visivi così efficaci. Nel cast spicca il
carismatico Michael Ironside nel ruolo dello scanner Revok. Il film ha avuto
ben quattro seguiti (tra il 1991 e il 1995), tutti inferiori all’originale e
non diretti da Cronenberg.
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