martedì 1 novembre 2011

Gli uccelli (The birds, 1963) di Alfred Hitchcock

Dopo il successo planetario di "Psyco", Hitchcock impiega tre anni per tornare sul grande schermo, ma lo fa con un altro immenso capolavoro: "Gli uccelli" (The Birds, 1963), che io ritengo secondo solo allo straordinario, insuperabile ed elegantissimo "Vertigo - La donna che visse due volte". Quando il mondo intero si aspettava un nuovo "shocker" sul tipo del precedente, l’autore ancora una volta spiazza tutti con un film unico, indefinibile come genere (è un thriller, ma anche un film fantastico in bilico tra esoterismo e metafisica), perfetto nella costruzione della tensione e davvero pieno di sequenze straordinarie (tutte quelle degli attacchi degli uccelli, ma soprattutto l’inquadratura "dal cielo" del totale del paese con la pompa di benzina in fiamme, con lo schermo che si riempie gradatamente di gabbiani in attesa di colpire nuovamente). Sono sequenze inimitabili (infatti questo è uno dei film più ammirati del grande Maestro inglese, ma meno soggetto ad imitazioni), che denotano una maestria non solo tecnica ma ideativa e visionaria. Assolutamente geniali sono anche la completa mancanza di spiegazioni sulle cause della rivolta degli uccelli ed il finale angosciante e sospeso. Invece tipici di Hitchcock appaiono il contrasto tra la ferocia degli attacchi e la apparente innocuità degli uccelli, e i sottili contrasti psicologici tra i diversi personaggi (ambiguamente inquietante quello della madre del protagonista). "Gli uccelli" segna l’apice della carriera del "mago del brivido": nessun suo film successivo raggiungerà mai più questi livelli. Ma, d'altra parte, stiamo parlando di livelli da capogiro: siamo ai vertici del Cinema . Tratto da un racconto breve di Daphne Du Maurier (dal quale prende però solo l'idea di base), "Gli uccelli" è un film a se stante nella straordinaria carriera di Hitchcock, quasi indefinibile come genere ed autentico caposaldo dell'horror a venire, nonchè creatore del fortunato filone "animali assassini", che avrà poi tanto successo dagli anni '70 in poi. E' un film dai due volti: dopo un inizio classico (ed elegantissimo), che introduce i personaggi e presenta i luoghi dell'azione, si procede con un costante crescendo di tensione e di patos attraverso una incredibile sequenza di scene madri, che trova il suo culmine in quella dei corvi che attaccano la scuola di Bodega Bay. Pur non spiegando niente dello strano fenomeno naturale, Hitchcock ci mostra gli uccelli killer come creature arcane, che attendono nell'ombra prima di colpire, quasi come demoni letali che annunciano un'apocalisse su vasta scala. Il finale stesso, indimenticabile nella sua lucida follia visionaria, sembra portare questo latente ed allucinato messaggio.

Voto:
voto: 5/5

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