martedì 1 novembre 2011

Il mistero del falco (The Maltese Falcon, 1941) di John Huston

Il detective privato Sam Spade viene ingaggiato da una donna per svolgere una delicata indagine. Si ritroverà coinvolto in una pericolosa vicenda che vede degli avventurieri senza scrupoli in lotta per il possesso di una statua d'oro che raffigura un falcone. "Il mistero del falco" è un film mitico, un capolavoro che, per una convenzione stabilita dagli studiosi, viene ritenuto il primo esemplare (e quindi il modello archetipo) del genere noir. Sarebbe arduo addentrarsi nella questione della definizione del termine “noir” , ancor oggi praticamente irrisolta, perché, in realtà, esso non esiste come genere preciso, ma abbraccia una miriade di altri generi, dal gangster movie alla detective story, dal poliziesco al mistery, dal film carcerario a quello giudiziario, e si connota soprattutto per le atmosfere, le tonalità e lo stile di rappresentazione delle singole storie. Almeno un brevissimo cenno, poi, per l’autore del romanzo, Dashiell Hammett, lo scrittore più rappresentativo della hard-boiled school, la cosiddetta scuola dei “duri”, che innovò profondamente, negli anni ’20, il genere poliziesco (ancora ancorato allo schema a “indovinello” dei romanzi di Conan Doyle e poi di Agata Christie), sottraendolo alla asettica astrazione dei modelli inglesi, e conferendogli l’energico dinamismo e la realistica concretezza derivati da esperienze reali ed adottati dai nuovi scrittori americani. “Il mistero del falco” tecnicamente è una detective story, ma la definizione di noir è pertinente per il clima di ambiguità, cupidigia e mancanza di scrupoli in cui si muovono gli infidi personaggi, e per la evocazione di un mondo equivoco, dai contorni incerti e dalle atmosfere minacciose, tutti elementi che conferiscono al film il suo persistente fascino. Huston realizza una aderente versione cinematografica del romanzo di Hammett, facendo del detective Sam Spade un eroe cinico, disincantato e pragmatico ma con un personale codice morale, che diventerà il modello per una lunga schiera di epigoni (a cominciare dal Philip Marlowe dei molti film derivati da Chandler). Nello stesso tempo, sottolinea il tema della vanità degli sforzi umani (quando gli avventurieri, che danno la caccia al falcone d’oro, scoprono che si tratta di una copia falsa, Spade rifletterà amaramente, dopo i delitti avvenuti a causa sua, che esso è "fatto della stessa materia di cui sono fatti i sogni"), e, conseguentemente, il tema del "fallimento", che tornerà in molti suoi film, tanto che, almeno inizialmente, egli fu considerato dalla critica il cantore dei "perdenti".

Voto:
voto: 5/5

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