mercoledì 2 novembre 2011

Il trono di sangue (Kumonosu-jō, 1957) di Akira Kurosawa

Taketoki Washizu (Toshiro Mifune) è un avido feudatario che, incoraggiato da una profezia e spinto dalla moglie, uccide il regnante in carica e ne usurpa il trono. Ma presto compaiono i rimorsi, sotto le sembianze dell'ombra del re ucciso, e la tragedia sarà inevitabile. 28 anni prima del capolavoro "Ran", Kurosawa adatta e dirige un'altra tragedia shakespeariana: il "Macbeth", trasponendolo nel Giappone medioevale. E' un adattamento disinvolto e, volutamente, infedele pur rispettandone in pieno l'essenza. Ma è anche un adattamento geniale e visionario, dove l'azione convulsa prende il posto della prosa ed alcune stupende invenzioni figurative (come la foresta in "movimento") conferiscono all'opera un dinamismo plastico di alto magistero stilistico, degno degli antichi modelli del teatro nipponico. La fertile inventiva dell'Autore, segno di grande personalità artistica, lo rendono, pur nella sua scarsa aderenza al testo ispiratore, uno dei più validi adattamenti di Shakespeare visti al cinema. Straordinari Mifune e Minoru Chiaki nel ruolo della moglie.

Voto:
voto: 4,5/5

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