giovedì 5 maggio 2016

Amore mio aiutami (Amore mio aiutami, 1969) di Alberto Sordi

Giovanni e Raffaella sono una coppia affiatata e benestante, che spesso ostentano con vanto la loro apertura mentale e inclinazione alla cultura. Ma tutto precipita quando lei confessa di essersi innamorata di un altro uomo, Valerio, e chiede a lui l’aiuto necessario per superare la crisi. Giovanni, pur sforzandosi di essere comprensivo, rivelerà la sua vera natura patetica e possessiva, e la situazione assumerà toni grotteschi. Dopo svariati tira e molla, con tanto di penosa seconda luna di miele in crociera, la coppia scoppierà definitivamente. Celebre commedia agrodolce, diretta da Sordi con ritmo energico ma con tocco greve, in forma di tragicomica satira di costume, che intende bersagliare il moralismo e l’ipocrisia della borghesia italiana post boom economico, affrancatasi solo nella facciata dal retaggio di tradizioni retrograde delle generazioni precedenti. I momenti divertenti abbondano ma, purtroppo, anche gli eccessi e le ridondanze che appesantiscono non poco la visione. I due protagonisti (Alberto Sordi e Monica Vitti) sono però molto bravi, specialmente la Vitti che ci regala un notevole ritratto di donna capricciosa, insicura e infantile, sempre pronta a idealizzare ciò che non ha. Tra le pieghe di una commedia brillante si cela un dolente ritratto medio borghese, un bilancio in perdita del disinvolto modernismo vanamente ostentato dalle classi socialmente più elevate. Questo è stato il primo film dove Sordi e la Vitti hanno recitato insieme come protagonisti assoluti e proprio qui la grande attrice romana riceverà la definitiva consacrazione come “regina” della commedia all’italiana, dopo i tanti ruoli drammatici nei film di Antonioni. Celeberrima la scena in cui un esasperato Giovanni prende a schiaffi Raffaella sulla spiaggia di Sabaudia, divenuta un cult della nostra commedia. Il cognome del protagonista maschile, Machiavelli, è, ovviamente, emblematico.

Voto:
voto: 3/5

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