Giovanni
e Raffaella sono una coppia affiatata e benestante, che spesso ostentano con
vanto la loro apertura mentale e inclinazione alla cultura. Ma tutto precipita
quando lei confessa di essersi innamorata di un altro uomo, Valerio, e chiede a
lui l’aiuto necessario per superare la crisi. Giovanni, pur sforzandosi di
essere comprensivo, rivelerà la sua vera natura patetica e possessiva, e la
situazione assumerà toni grotteschi. Dopo svariati tira e molla, con tanto di
penosa seconda luna di miele in crociera, la coppia scoppierà definitivamente.
Celebre commedia agrodolce, diretta da Sordi con ritmo energico ma con tocco
greve, in forma di tragicomica satira di costume, che intende bersagliare il
moralismo e l’ipocrisia della borghesia italiana post boom economico,
affrancatasi solo nella facciata dal retaggio di tradizioni retrograde delle
generazioni precedenti. I momenti divertenti abbondano ma, purtroppo, anche gli
eccessi e le ridondanze che appesantiscono non poco la visione. I due
protagonisti (Alberto Sordi e Monica Vitti) sono però molto bravi, specialmente
la Vitti che ci
regala un notevole ritratto di donna capricciosa, insicura e infantile, sempre
pronta a idealizzare ciò che non ha. Tra le pieghe di una commedia brillante si
cela un dolente ritratto medio borghese, un bilancio in perdita del disinvolto
modernismo vanamente ostentato dalle classi socialmente più elevate. Questo è
stato il primo film dove Sordi e la
Vitti hanno recitato insieme come protagonisti assoluti e
proprio qui la grande attrice romana riceverà la definitiva consacrazione come
“regina” della commedia all’italiana, dopo i tanti ruoli drammatici nei film di
Antonioni. Celeberrima la scena in cui un esasperato Giovanni prende a schiaffi
Raffaella sulla spiaggia di Sabaudia, divenuta un cult della nostra commedia. Il
cognome del protagonista maschile, Machiavelli, è, ovviamente, emblematico.
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