mercoledì 4 maggio 2016

Midnight in Paris (Midnight in Paris, 2011) di Woody Allen

Gil, sceneggiatore hollywoodiano di successo, sbarca a Parigi per una vacanza insieme alla fidanzata Inez e agli invadenti suoceri. Il nostro, che ambisce a diventare uno scrittore e sta cercando di completare un romanzo, è uno spirito romantico e sensibile, che ama camminare di notte per le strade parigine cariche di suggestioni e di storia. Ma questo suo lato da eterno sognatore si scontra spesso con il carattere più cinico e pragmatico di Inez, sua futura sposa. Durante una di queste passeggiate notturne, i desideri di Gil prendono forma: egli sale a bordo di una vecchia Bentley, che passa sempre a mezzanotte in un preciso luogo della città, e si ritrova catapultato nella Belle Époque, gli anni ’20, durante il massimo fervore culturale e artistico della capitale francese. Avrà così modo di incontrare, tra gli altri, Francis Scott Fitzgerald, Cole Porter, Ernest Hemingway, Salvador Dalí, Luis Buñuel e Pablo Picasso. Ma, soprattutto, s’innamorerà della bella Adriana e si renderà conto che la razionale Inez non fa per lui. Gradevole commedia fantastica di Allen, che è, al tempo stesso, un accorato omaggio alla magica bellezza di Parigi e una nostalgica elegia del passato, del sogno romantico, della fuga idealizzata e della cultura europea che ha sempre profondamente attratto il grande regista newyorkese. Forte di quel tocco leggero che l’autore è solito dispensare alle sue opere migliori, è un film dalle due anime contrapposte: quella ambientata nel presente, cinica e ironica, e quella ambientata nel passato, onirica e malinconica. La migliore è la seconda, densa di omaggi e di citazioni irresistibili, in cui Allen dà fondo a tutti i suoi miti culturali e a tutti i suoi ricordi di intellettuale americano innamorato della vecchia Europa. Il viaggio di Gil è quello del regista stesso, che da sempre trova conforto alle sue nevrosi e al suo leggendario disincanto rivolgendosi alla tranquillizzante bellezza del passato, inevitabilmente mitizzato. Nel finale della pellicola, tra realismo e idealismo prevale l’amore. Un po’ banale forse ma, in questa trasferta francese, Allen sembra volerci dire, principalmente, che il non rinunciare ai propri sogni può anche essere un atto realistico. Trasognato e divertente, oleografico e a volte superficiale, questo film rarefatto ha avuto un buon successo di pubblico e critica ed è stato premiato con l’Oscar alla migliore sceneggiatura originale per Woody Allen che, come al solito, non era presente alla cerimonia e non ha ritirato il premio di persona. La pellicola si avvale di un cast di tutto rispetto che annovera Owen Wilson, Rachel McAdams, Michael Sheen, Marion Cotillard, Léa Seydoux, Kathy Bates, Adrien Brody e l’allora Première dame Carla Bruni. Ma l’autentica protagonista è, ovviamente, Parigi, che, per essere vissuta appieno, va ammirata di notte e, possibilmente, sotto la pioggia. Woody Allen dixit.

Voto:
voto: 3,5/5

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