Marco
Terzi, professore di lettere idealista in attesa di collocazione, trasferito da
Milano a Palermo, accetta l’ingrato incarico di insegnare nel carcere minorile
Malaspina. Qui si scontra con la dura realtà di ragazzi sbandati e spiantati,
figli maledetti della violenza e del degrado sociale, pronti ad essere accolti
dalle lunghe braccia tentatrici del mondo criminale. Tra screzi, tensioni e difficoltà,
l’indomito insegnante cercherà in tutti i modi di costruire un rapporto umano
con alcuni di loro: il rude Pietro, il turbolento Natale, il debole Claudio e il
travestito Mario detto “Mery”. Tratto dall’omonimo romanzo di Aurelio Grimaldi,
questo eccellente dramma carcerario di denuncia sociale, diretto da Risi junior
con tetro verismo, avvince, appassiona, indigna e sconvolge, cogliendo quindi
nel segno. Forte delle notevoli interpretazioni dell’encomiabile cast corale,
di una sceneggiatura solida, di una messa in scena che non fa sconti e di uno
sguardo lucido, teso e dolente, è un film importante, crudele e necessario, un
realistico ritratto del tragico abbandono in cui versano i giovanissimi nati
nelle problematiche periferie delle grandi città meridionali, dove la “cultura”
del crimine ha soppiantato l’educazione civile di uno stato assente. Riscosse
un grande successo di pubblico e critica, consacrando il regista come nuova
voce del nostro cinema d’impegno sociale. Tra le tante scene madri le migliori
sono i “duetti” tra l’appassionato professore e il bellicoso Natale: memorabile
la sequenza in cui il giovane delinquente scrive sul volto dell’insegnante con
un pennarello, mentre questi spiega alla classe gli effetti dell’ideologia
mafiosa sulle menti dei giovani. Il cast mischia attori collaudati come Michele
Placido, Claudio Amendola e Tony Sperandeo ad altri non professionisti, tra cui
si distinguono Francesco Benigno nel ruolo del capo Natale e Alessandra Di
Sanzo in quelli di “Mery”, il personaggio che dà il titolo alla pellicola. Il
film ha avuto un seguito, ben più greve, Ragazzi
fuori (1990), diretto ancora da Marco Risi e con il ritorno di quasi tutto
il cast giovanile. Belle ed evocative le struggenti musiche di Giancarlo
Bigazzi.
La
frase: “E allora, ah?? C'hai qualcosa da dire contro
la mafia?? La mafia è bene, la mafia è giusta... Mafia! Mafia! Mafia!”
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