Nella Hollywood degli anni ’50 Eddie
Mannix è il responsabile della produzione di uno dei grandi Studios
cinematografici che alimentano la “fabbrica dei sogni”. Risoluto, stakanovista
e cattolico praticante, Mannix è un uomo che risolve problemi, occupandosi di
tutto quello che concerne la produzione di un film, compresi gli scandali da
coprire, i capricci degli attori da soddisfare e le mediazioni nelle questioni
più delicate. Mentre si sta girando il “sandalone” Ave, Cesare!, l’attore protagonista Baird Whitlock viene rapito da
un pittoresco gruppo di sceneggiatori comunisti, nascosti in una villa sul mare
a Malibu, che intendono chiedere un riscatto per la loro causa politica. Intanto
due sorelle gemelle, giornaliste d’assalto, intendono montare uno scandalo su
vecchi presunti misfatti di Whitlock, la star di punta della major è incinta di
padre ignoto e il regista più titolato dello studio dà di matto perché, per il melodramma che sta girando, gli è
stato imposto un famoso attore di film western, fotogenico e capace nelle scene
d’azione ma totalmente negato per la recitazione. Il coriaceo Mannix dovrà
farsi in quattro per risolvere tutti i problemi da par suo. Brillante commedia
dei fratelli Coen, che ricostruiscono con briosa vivacità e con eleganza
sopraffina l’età d’oro di Hollywood durante i controversi anni del maccartismo.
In questa irresistibile farsa trattenuta, caratterizzata da lampi di ammiccante
ironia, citazioni eccellenti e una messa in scena di sontuosa impaginazione
estetica, i due autori danno fondo a tutti gli stilemi del loro cinema, mettendo
in piedi una gustosa satira che procede agilmente tra intelligenza e nostalgia.
Il cast stellare è in gran forma, con Josh Brolin solido protagonista, George
Clooney nel solito personaggio tonto che i Coen sono soliti cucirgli addosso, Tilda
Swinton nel doppio ruolo delle gemelle Thacker, Alden Ehrenreich nei panni di Hobie
Doyle (rude icona del western prestata al melò) e una lunga serie di celebri
attori impegnati in gustosi camei come Ralph Fiennes, Jonah Hill, Scarlett
Johansson, Frances McDormand, Channing Tatum, Christopher Lambert. Non vi sono
dubbi in merito alla sua natura di divertissement
d’autore, ma il film ha classe da vendere, momenti di puro divertimento
grottesco, mirabolanti invenzioni metacinematografiche e sa regalarci almeno
due sequenze visivamente magistrali, come la fantasiosa coreografia acquatica
alla Ester Williams o il balletto omaggio ai musical di Gene Kelly. E per non
farsi mancare proprio nulla, i due registi del Minnesota impreziosiscono l’opera
con un esilarante dibattito teologico interreligioso, allegorie cristologiche
che eleggono Mannix a “messia” degli studios
e caustici graffi politici al clima da caccia alle streghe generato dal
maccartismo. E su tutto, ovviamente, trionfa il grande amore per il cinema e la
sua magia, celebrato e sbeffeggiato al tempo stesso dall’eccelsa arte
ambivalente dei Coen, il “regista a due teste”.
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