mercoledì 4 maggio 2016

Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata (1971) di Luigi Zampa

Amedeo Battipaglia, italiano emigrato in Australia, gretto e bruttone, misero e malandato, cerca di trovare una moglie italiana per lettera (secondo una consuetudine dell’epoca), fingendosi quello che non è. Per farlo spedisce la foto di un amico più avvenente ed elegante. All’annuncio risponde Carmela, una prostituta che sogna di fuggire dall’Italia per cambiar vita e che, per farlo, si fingerà illibata. Esilarante commedia degli inganni in salsa dolce amara, che dipinge con tono farsesco e con piglio caricaturale gli emigranti italiani all’estero, esasperandone tutti gli stereotipi (ignoranza, avarizia, maschilismo, arretratezza) sotto la lente spietata del grottesco. Pur nei suoi eccessi e nelle sue ridondanze, è un’opera briosa e divertente, diretta con mano felice dal regista romano, maestro della satira cinica sui malcostumi italiani. L’ambientazione agli antipodi e gli splendidi scenari di un’Australia mitizzata nella sua rappresentazione “da cartolina”, gli conferiscono un delizioso gusto esotico che, unito alla sottile malinconia che pervade il film, lo rendono un bizzarro ritratto che mescola vivida esuberanza e sommessa nostalgia. Ma la sua vera forza poggia tutta sulle spalle forti dei due straordinari interpreti protagonisti, Alberto Sordi e Claudia Cardinale, che ci regalano prestazioni maiuscole, conciliando perfettamente il registro comico a quello drammatico. Il primo è una memorabile maschera di intensa espressività, che ammicca a Stan Laurel ed è capace di fondere insieme ridicolo e tragico, afflizione e buffoneria, meschinità e tenerezza. La seconda combina con ammirevole credibilità la sua incredibile bellezza alla fierezza torva del suo personaggio, una donna indurita da una vita che l’ha sempre presa a schiaffi. Belle e famose le musiche di Piero Piccioni, la cui celebre bossa nova irrompe sui magici panorami australiani e li incornicia in un affresco di ammaliante sospensione.

La frase:
- “Vedi, Carmela, noi emigranti vogliamo sposare una donna italiana perché è obbediente, è bella, buona, affettuosa. E poi, scusa se mi esprimo in modo un po’ spinto, ma quando una ragazza italiana arriva dal suo paese, tu sei sicuro che è vergine.
- “Molto, eh, che manchi dall’Italia?
- “Vent’anni.
- “Si vede.

Voto:
voto: 3,5/5

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