giovedì 12 maggio 2016

Vacanze romane (Roman Holiday, 1953) di William Wyler

La bella principessa Anna, in visita a Roma, fugge dal palazzo che la ospita perché stressata dalla snervante rigidità dei cerimoniali di corte. S’imbatte in un aitante reporter americano, Joe Bradley, che la ospita a casa sua e, dopo averla riconosciuta, sogna lo scoop della sua vita. In giro tra le bellezze della “città eterna” a bordo di una Vespa, i due avranno modo di conoscersi e di innamorarsi, fino a quando la principessa non dovrà fare ritorno alla sua vita di opulenta “reclusione”. Tenera commedia sentimentale di Wyler, traboccante di romanticismo mieloso e d’incanto trasognato, che porta in scena una versione sdolcinata della favola di “Cenerentola”, facendo anche il verso alla vera principessa Margaret d’Inghilterra, che a quel tempo spopolava sui quotidiani scandalistici rosa per i suoi “strappi” ai protocolli di corte. Nonostante la messa in scena elegante e il sex appeal degli attori (Gregory Peck e Audrey Hepburn) è un film troppo ingenuo nel suo idillio fiabesco, sebbene cerchi di evitare la banalità del lieto fine atteso da tutti i “romanticoni”. Vale soprattutto come spot turistico di una Roma “da cartolina”, di cui però si colgono solo gli aspetti più famosi e gli stereotipi consolidati. Fu un grande successo mondiale, fece di Audrey Hepburn una diva (lanciandone lo “stile” poi celebrato da tutte le riviste di moda) e rese celebre in tutto il mondo anche la nostra Vespa Piaggio. Sopravvalutato oltre misura vinse tre Oscar generosi: miglior attrice alla Hepburn, miglior soggetto a Dalton Trumbo e migliori costumi a Edith Head. Nel 1981 Castellano e Pipolo ne hanno realizzato una sorta di “remake” comico, Innamorato pazzo con Adriano Celentano e Ornella Muti, che sbancò il botteghino italiano. La celebre scena presso la Bocca della Verità, con Peck che finge di aver perso la mano dopo averla nascosta nella manica della giacca, fu improvvisata dall’attore e la (reale) reazione di stupore della Hepburn convinse il regista a lasciare la sequenza nel montaggio finale.

Voto:
voto: 3/5

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