Ennesimo confronto, riuscito a metà, tra Spielberg e il dramma storico.
La vicenda della nave Amistad (di cui i libri di storia non parlano) col suo carico di schiavi neri che
riuscirono a liberarsi, ammutinandosi e uccidendo i carcerieri, finì
nei tribunali americani e divenne il simbolo dell'abolizione dello
schiavismo. Tra grande avventura storica e dramma giudizioario, è un film appassionato e appassionante contro la schiavitù, ma anche una
celebrazione tronfia di retorica sulla democrazia americana ed il suo sbandierato
spirito "liberal". Alterna eccessi didascalici a scene imponenti, con
alcuni momenti di reale impatto emotivo: insomma è spielberghiano al
cento per cento. Nel cast stellare che annovera Morgan Freeman, Matthew McConaughey, Anthony Hopkins e Stellan Skarsgård, spicca la fiera fisicità di Djimon
Hounsou, formidabile emblema della negritudine e della legittimità
della ribellione.
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