Straordinario affresco storico sul più grande presidente Americano,
Abramo Lincoln, e sui suoi ultimi quattro mesi di vita che cambiarono la
storia. L'elemento centrale è l'approvazione del 13° emendamento che
sancì l'abolizione della schiavitù negli stati dell'unione, dopo una
lunga battaglia umana, politica e sociale condotta con ogni mezzo ed
efficacemente sovrapposta alla sanguinosa guerra civile americana. Forte
di un cast fenomenale, Daniel Day-Lewis è un titano ma anche Tommy Lee
Jones e Sally Field regalano performance d'alta scuola, è il miglior
film di Spielberg su un argomento storico e uno dei suoi migliori in
assoluto. Finalmente il grande regista di Cincinnati riesce a trovare la
giusta misura tra dramma e sentimento, evitando accuratamente enfasi
gratuita, retorica ed agiografia, tratteggiando invece un presidente
umano e ricco di sfumature: risoluto e tormentato, integro e
machiavellico, grande statista, sapiente affabulatore, schiacciato dal
peso della storia e non privo di debolezze nei rapporti familiari.
L'uscita di scena di Lincoln/Day-Lewis è un modello di stile, eleganza e
misura: da applausi a scena aperta. La ricostruzione storico ambientale
è magnifica e quasi tutti i personaggi sono rappresentati con
ammirevole dovizia. E' inoltre encomiabile la capacità del regista (e
degli attori) di mostrare come intime le battaglie politiche combattute
fuori, in guerra o in un'aula di tribunale, ponendo il tutto sotto
un'ottica di toccante umanità. Un ritratto sincero, onesto e misurato
ed una grande lezione di cinema classico per il film della maturità
dell'autore, sperando che questo sia l'inizio di un nuovo proficuo
corso. Assolutamente da non perdere.
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