mercoledì 3 settembre 2014

Lo squalo (Jaws, 1975) di Steven Spielberg

Sull'isola di Amity, all'apertura della stagione estiva, un enorme squalo assassino inizia a mietere vittime, terrorizzando i bagnanti. Nonostante lo stato di allerta del capo della polizia locale, Brody, da sempre spaventato dal mare, il sindaco prende sotto gamba il problema, pensando più agli interessi economici della piccola comunità, che vive di turismo, piuttosto che al pericolo che viene dall'oceano. Ma quando lo squalo si rivelerà in tutta la sua letale minaccia, una pattuglia di tre coraggiosi, il capo Brody, il ricercatore Hooper e il pescatore Quint, decideranno di affrontarlo in mare aperto per dargli la caccia. Sarà una sfida senza tregua tra l'uomo ed un mostro che sembra emerso dalle paure ancestrali più remote. Horror marino che ha donato al regista la fama mondiale, grazie allo straordinario successo di pubblico che lo ha reso uno dei più grandi incassi della storia del cinema. La sua carica scioccante fu enorme e, per tutti coloro che lo hanno visto in sala, i bagni di mare non sono mai più stati gli stessi. Lo straordinario tema musicale di John Williams, basato sulla ripetizione ossessiva di tre note, è diventato, per tutti, simbolo di un pericolo imminente. Fino a che lo squalo non si vede è un film memorabile che fonde alla perfezione suspense, avventura ed azione anche per merito di tre personaggi maschili che resteranno impressi nella memoria. Le straordinarie tecniche di ripresa subacquea dal basso, dalla prospettiva dello squalo, hanno fatto la storia del cinema. Quando poi il "mostro" emerge dagli abissi gran parte della magia svanisce e il lieto fine ci ricorda che stiamo guardando un blockbuster. Resta comunque, a mio avviso, il miglior film del regista per tecnica, ritmo, potenza visiva e maestria nella costruzione della tensione. Gli attori sono tutti bravissimi ma, per il granitico Roy Scheider, quello di Brody sarà il ruolo della vita.

La frase:Ci serve una barca più grande!
  
Voto:
voto: 4,5/5

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