mercoledì 3 settembre 2014

Salvate il soldato Ryan (Saving Private Ryan, 1998) di Steven Spielberg

Cruento dramma bellico diviso in tre parti più un epilogo. La prima e la terza (lo sbarco in Normandia e la battaglia di Ramelle) sono straordinarie per realismo, potenza, crudeltà, immersione visiva e sonora nell'inferno della guerra mostrata senza fronzoli, nuda e cruda in tutto il suo orrore. Le riprese con camera a mano e la fotografia desaturata conferiscono al tutto un feroce realismo documentaristico che lascia atterriti e rendono il film uno "spettacolo" indimenticabile. Peccato che molto venga poi sprecato nella parte centrale della ricerca di Ryan, prolissa, canonica e in odore di ridondanza o nell'epilogo che è un tripudio di buonismo e di melassa patriottica. Film grande e discontinuo, i cui momenti alti valgono ampiamente il prezzo del biglietto. Vinse 5 Oscar: regia, fotografia, suono, effetti sonori e montaggio. Cast sontuoso con Tom Hanks, Edward Burns, Matt Damon, Tom Sizemore, Adam Goldberg, Giovanni Ribisi, Vin Diesel. E' un compendio di tutti i classici war movie americani tra retorica, spettacolarità e propaganda ma con un surplus di efferata ferocia visiva e di malinconica memoria storica che diventa etica, orgoglio, indignazione. Riscosse un enorme successo di pubblico e critica ed è uno dei film più famosi e celebrati dell'autore.

Voto:
voto: 4/5

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