giovedì 25 settembre 2014

L'angelo sterminatore (El ángel exterminador, 1962) di Luis Buñuel

Un gruppo di membri dell'alta borghesia messicana si riunisce in un grande salone per una cena e una festa mondana, ma una forza misteriosa li blocca per tutta la notte senza che nessuno possa più uscire o entrare nella sala. Capolavoro assoluto del cinema mondiale, è forse la vetta suprema del grande Maestro di Calanda e uno dei vertici indiscussi del surrealismo cinematografico. Tratto da un'opera tetrale di José Bergamin, appartiene al "periodo messicano" di Buñuel, e porta ai massimi livelli, sia artistici che espressivi, la sua critica feroce alla chiesa e alla borghesia. Ha la forma di una sferzante commedia nera, densa di invenzioni geniali, inserti onirici di fantasia superiore ed una ricchezza figurativa di mirabile portata che realizza, artisticamente, l'intento iconoclasta dell'Autore. Questo formidabile apologo sull'impotenza, realizzato da un artista a cui il regime del suo paese cercò invano di mettere il "bavaglio", si erge come un sontuoso monito universale contro tutte le forme di oligarchia ed estende il concetto politico di lotta di classe ad una caustica condanna contro la debolezza del genere umano.

Voto:
voto: 5/5

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