Nell'odierna San Francisco un uomo, Louis de Pointe de Lac, racconta a un giornalista la sua incredibile storia: egli è un vampiro di New Orleans, giovane dal 1791 quando ricevette il "dono oscuro" (e la sua maledizione) a causa del morso del luciferino Lestat, che gli ha fatto da maestro e compagno di caccia nella bramosa ricerca del sangue. Ma mentre Louis cerca in tutti i modi di mantenere vivo il suo lato umano, disdegnando l'omicidio, Lestat è una creatura infernale e spietata, dedita ai piaceri carnali e all'estasi della morte. In una lunga notte Louis rievoca all'incredulo cronista due secoli di orrori, di delitti e di sesso, fino alla tragica separazione dal suo mentore Lestat, a causa dello scontro in merito all'educazione della nuova adepta Claudia, bambina vampira dai molti talenti. Suggestivo affresco gotico, elegante nella messa in scena, efficace nell'imponente ricostruzione storico ambientale e con un cast di stelle: Tom Cruise, Brad Pitt, Antonio Banderas, Christian Slater, Kirsten Dunst. E' l'ennesima rivisitazione del mito del vampiro, creatura leggendaria, orripilante e sensuale, che brama il sangue e rimpiange l'umanità perduta, qui simboleggiata dalla possibilità di (ri)vedere le luci dell'alba. Da un romanzo di culto (il primo volume di "Vampire Chronicles" di Anne Rice) il talentuoso Neil Jordan ha tratto un film barocco, violento, esplicito nell'esibizione di sangue ed uccisioni, che aggiunge ben poco alla cinematografia vampirica ma che si fa apprezzare per la varietà delle ambientazioni (geografiche e temporali) ed il fascinoso allestimento. La sfida tra i due divi, il tormentato de Lac/Pitt ed il diabolico Lestat/Cruise finisce in pareggio, ma a reti bianche. La cornice è bella ma il quadro non è alla sua stessa altezza.
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