La giovane Michelle parte da New Orleans, dopo aver piantato il proprio ragazzo, ed ha un grave incidente d'auto mentre guida di notte in una zona rurale. Si risveglia dopo un tempo imprecisato e si ritrova in un bunker sotterraneo, attrezzato di tutto punto per una lunga sopravvivenza, legata ad un letto e con una flebo endovena. Il suo "carceriere" è uno strano uomo di nome Howard che dice di averla soccorsa e portata nel suo rifugio dal quale non si può uscire per nessun motivo, perchè il paese è sotto attacco nemico e l'aria all'esterno è stata contaminata da un gas letale. Michelle è incredula e cerca di trovare un modo per evadere, fino a che scopre che con loro c'è anche un altro "ospite", un ragazzo di nome Emmett che ha trovato riparo nella safe house e che fa di tutto per tranquillizzarla. Gli eventi contraddittori dei giorni successivi non riescono però a dissipare del tutto i dubbi della donna: Howard è un benefattore che cerca di aiutarli da una reale minaccia esterna o è uno psicopatico che li ha sequestrati inventandosi una storia incredibile per tenerli a bada? Questo lungometraggio di esordio di Dan Trachtenberg, prodotto da J. J. Abrams, è un film dai due volti, idealmente divisibile in due parti distinte e molto diverse tra loro, sia per lo stile, sia per il genere, sia per gli esiti complessivi. Fino a poco oltre la metà è un solido thriller psicologico, avvincente ed inquietante, ottimo per le atmosfere ambigue, le ambientazioni claustrofobiche e i tre unici personaggi che vengono ben interpretati da Mary Elizabeth Winstead, John Goodman e John Gallagher Jr. Poi, nella tranche finale, in cui l'arcano si svela ed i nodi vengono al pettine, la pellicola diventa un'altra cosa (che non riveliamo per non fare alcun tipo di spoiler), assumendo una piega deludente ed esagerata che lascia perplessi, specialmente alla luce di quanto visto prima. Ed è un vero peccato perchè le premesse erano indubbiamente molto interessanti. John Goodman spicca su tutti gli altri offrendo una performance veramente notevole, dimostrando la sua alta ecletticità che gli permette di risultare estremamente credibile sia nei ruoli comici sia in quelli drammatici. Il film vanta una nutrita schiera di sostenitori e di appassionati, anche perchè viene automaticamente inserito nell'ambito di un amato franchise cinematografico che, anche in questo caso, non sveliamo per evitare sgradite anticipazioni sulla trama, la cui intuizione sarebbe di fatto immediata. Al box office ha ottenuto incassi lusinghieri, riuscendo quasi a decuplicare il budget speso, invero particolarmente esiguo rispetto agli standard americani. L'attore Bradley Cooper fa un breve cameo nel ruolo di Ben, il compagno della protagonista Michelle, di cui possiamo sentire (nella versione originale) soltanto la voce durante una telefonata mentre lei è in auto, subito prima del fatale incidente che dà inizio a tutto.
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