mercoledì 28 giugno 2023

Viaggio con Anita (1979) di Mario Monicelli

Guido, bancario romano infelicemente sposato e poco dedito alla famiglia, si mette in viaggio verso il suo paese di origine, Rosignano Solvay in provincia di Livorno, per dare l'ultimo saluto a suo padre, gravemente malato. Ma non perde l'occasione di pensare anche al suo trastullo preferito (le donne) e, dopo il rifiuto della sua amante, si fa accompagnare da una bella biondina americana di nome Anita, senza però rivelarle il vero motivo della sua partenza. Una volta giunti a destinazione saranno scintille, in tutti i sensi. Questo road movie di Mario Monicelli è una commedia amara che riprende il tema del viaggio (caposaldo della più iconica commedia all'italiana, Il sorpasso (1962) di Dino Risi), svuotandolo però di ogni vitalismo e di ogni ingenua utopia. La società italiana è profondamente cambiata da quella perfettamente fotografata dal capolavoro di Risi, gli anni di piombo hanno lasciato un segno profondo di paura e di violenza, non c'è più spazio per le rampanti speranze di chi si sente investito dal sogno del boom economico, ma prevalgono il disincanto, la malinconia ed il mesto tentativo di "ingannare" la morte facendosi distrarre dai propri vizi e malcostumi. Monicelli, pungente e sarcastico come sempre, traccia un mesto bilancio dell'italiano medio di sesso maschile, evidenziandone le debolezze, l'egoismo, la faciloneria e l'atavico timore di assumersi seriamente le proprie responsabilità con il patetico tentativo di rimanere sempre "ragazzino", esercitato attraverso la ricerca compulsiva di relazioni randagie. Il tono della pellicola resta comunque ironico, a tratti anche molto divertente, più orientato al dileggio caustico che al predicozzo morale, anche grazie alle vivaci interpretazioni del ricco cast internazionale in cui spiccano Giancarlo Giannini, Goldie Hawn, Claudine Auger, Aurore Clément, Laura Betti e Renzo Montagnani. Nonostante questo e le collaborazione tecniche di spicco (come la colonna sonora di Ennio Morricone), l'opera non è all'altezza delle migliori del regista perchè caotica, bozzettistica e poco unitaria nel perseguimento della sua affilata disamina di costume. Va ricordato che il film è basato su un soggetto inizialmente scritto nel 1957 da Federico Fellini e Tullio Pinelli, con la collaborazione occasionale di Pier Paolo Pasolini, basato sulle memorie di un viaggio fatto da Fellini stesso in occasione della morte di suo padre. Forse non molti sanno che il grande Maestro riminese aveva in mente ben tre film dedicati all'idea del viaggio, che però sono rimasti tutti incompiuti. Il primo era questo, tenuto a lungo nel cassetto e poi venduto al produttore Alberto Grimaldi, che lo affidò a Monicelli per realizzare Viaggio con Anita. Gli altri due sono "Il viaggio di G. Mastorna, detto Fernet" e "Viaggio a Tulum", che non hanno mai visto la luce sul grande schermo ma sono stati "tradotti" in eleganti racconti a fumetti disegnati da Milo Manara sul finire degli anni '80.

Voto:
voto: 3/5

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