sabato 24 giugno 2023

L'ultima notte di Amore (2023) di Andrea Di Stefano

Nella Milano contemporanea Franco Amore è un poliziotto  giunto all'ultimo giorno di servizio dopo 35 anni di impeccabile carriera, durante la quale ha sempre rigato dritto e non ha mai sparato un colpo. Sposato con la solare calabrese Viviana e con una figlia grande che studia in un prestigioso college inglese, Franco viene festeggiato da amici, colleghi e familiari che gli hanno organizzato un party serale a sorpresa nel suo appartamento. Ma durante i festeggiamenti, quando Franco è appena rientrato dopo l'attività sportiva giornaliera, una telefonata del suo capo lo richiama in servizio per un grave fatto di sangue che vede coinvolte persone a lui vicine. Così l'uomo abbandona la festa e si getta a capofitto in quella che sarà la sua ultima notte di lavoro. Una notte in cui succederà di tutto. Splendido poliziesco nero, dal ritmo incessante e dal sapore acre, ideato, scritto e diretto con mano sicura da Andrea Di Stefano, regista romano cresciuto artisticamente negli USA, che con questo realizza il suo terzo lungometraggio e anche il suo film migliore. Ambientato freneticamente tutto in una notte (a parte qualche flashback chiarificatore) in una Milano cupa e pericolosa, questo film teso e avvincente dalla prima all'ultima sequenza, ha la forma narrativa di una sciarada e l'anima di un noir esistenziale in cui le scelte (anche se prese in fretta e sotto pressione) determinano vite e destini, modificando tutto all'improvviso e senza possibilità di appello. E' evidente il dettagliato lavoro fatto dall'autore in fase di scrittura: Di Stefano, per sua stessa ammissione, ha trascorso molti mesi a documentarsi sulla quotidianità lavorativa delle forze dell'ordine, sui loro problemi più tipici, sulle loro preoccupazioni e sullo stress ansioso che in molti casi li spinge al pensionamento anticipato. E un discorso analogo vale anche per la raffigurazione lucida e credibile della nuova facciata della criminalità milanese: multietnica, stratificata e ben integrata nel tessuto socio-economico della metropoli lombarda. Sono davvero molti gli elementi eccellenti di questa pellicola, che sulla scia della tradizione dei noir "milanesi" anni '70 di Fernando Di Leo ha lo sguardo saldamente piantato nella realtà odierna: dalla colonna sonora avvolgente di Santi Pulvirenti alla fotografia "elettrica" di Guido Michelotti, dalla nuova magnifica interpretazione di un possente Pierfrancesco Favino (a cui si accompagna un cast altrettanto in forma in cui svetta l'espressiva Linda Caridi) alla messa in scena che trasuda patos ansiogeno. E come non ricordare la spettacolare apertura, con i titoli di testa di colore rosso fuoco impressi sulla suggestiva ripresa aerea di una Milano notturna che "sembra America" e che ci immerge fin da subito nel mood dell'opera, oppure le due lunghe memorabili sequenze ambientate sulla tangenziale, che da sole valgono l'intero film. Di contro, a voler essere zelanti, ci sono almeno un paio di svolte nella trama che non convincono, ma si tratta di sbavature ampiamente tollerabili alla luce dell'ineccepibile lavoro svolto da Di Stefano e dalla sua crew. Una pellicola come questa fa bene al cinema italiano e fa anche ben sperare in un nuovo radioso futuro per il nostro cinema "di genere", che con L'ultima notte di Amore rivive fasti da troppo tempo dimenticati. Con registi come Sollima jr. e Di Stefano questa speranza potrebbe anche non essere infondata. Un consiglio: per non rovinarvi in alcun modo la visione guardate il film leggendo il meno possibile della trama. 

Voto:
voto: 4/5

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