domenica 11 giugno 2023

The Iron Lady (2011) di Phyllida Lloyd

Biografia romanzata di Margaret Thatcher, per tutti la "Lady di ferro", probabilmente la più controversa, temuta e conosciuta donna di potere del '900, che ricoprì per 11 anni la carica di Primo Ministro inglese dal 1979 al 1990, attraversando l'intero decennio degli anni '80 con esiti altalenanti e scelte difficili. Si parte dall'oggi, con un Thatcher ottantenne consumata dalla demenza senile che "parla" con il marito morto da lunghi anni e poi si passa, attraverso una continua serie di flashback, al periodo della gioventù, vissuta nell'adorazione del padre politico, nel rifiuto dei ruoli secondari e remissivi storicamente riservati alle donne e nel vigoroso desiderio di emanciparsi, emulare il genitore e sconfiggere i pregiudizi di una società fortemente maschilista. Margaret ci riesce, grazie al suo carattere tenace e severo, e fa una carriera prodigiosa, sempre sostenuta dall'amorevole comprensione del marito Denis, vissuto costantemente nella sua ombra ma fondamentale con il suo quotidiano "lavoro oscuro". La nostra si iscrive all'Università di Oxford, entra nel partito Conservatore di cui in brevissimo tempo diventa il leader, riscuote consensi continui per la sua fermezza, la sua risolutezza e l'approccio efficacemente reazionario che non ammette compromessi e, dopo la tragica morte in un attentato del suo maggior sostenitore (il segretario di Stato e agente segreto Airey Neave), tenta con successo la scalata al massimo potere, varcando la prestigiosa soglia del numero 10 di Downing Street il 4 maggio 1979. Durante il suo decennio di potere attua una rigida austerity per far fronte ai problemi economici interni ed ai dissidi sociali, mantiene il pugno duro sul fronte dell'annosa "questione irlandese" (non a caso scamperà per miracolo ad un assalto dinamitardo da parte dell'IRA nel 1984), stringe una solida alleanza per condivisione di vedute con l'americano Ronald Reagan e dà il via alla guerra delle Isole Falkland contro l'Argentina (vincendola in maniera lampo), per riprendersi quei contesi territori d'oltre mare ereditati dal grande Impero Britannico. Scritto da Abi Morgan e diretto da Phyllida Lloyd con flebile mordente, questo film politicamente tenue si mantiene in bilico tra l'agiografia e la critica, ma rimane innocuamente ignavo, finendo per non essere né l'uno né l'altro. Si consegna invece totalmente alla sontuosità della ricostruzione storica ed alle interpretazioni di due attori straordinari che portano sulle loro spalle l'intera pellicola, creando tra l'altro una suggestiva mimesi tra realtà e finzione. Se è ovvio lodare l'immensa Meryl Streep che è perfetta nei panni della "Lady di ferro" (anche grazie all'ottimo contributo del reparto "trucco e parrucco"), non le è da meno Jim Broadbent nel ruolo-ombra del marito Denis, con una performance forse addirittura superiore a quella della celebre collega, perchè più difficile, più sfumata e più sottile. Le sequenze migliori sono quelle che raccontano il privato di Margaret Thatcher ed il suo rapporto con il marito, in un misto tra seriosità e tenerezza. Due premi Oscar: Meryl Streep miglior attrice (terza statuetta della sua leggendaria carriera) e miglior trucco (Mark Coulier e J. Roy Helland). Ma anche Broadbent avrebbe meritato.

Voto:
voto: 2,5/5

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