lunedì 12 giugno 2023

Una storia senza nome (2018) di Roberto Andò

Valeria lavora nelle retrovie del mondo del cinema e non riesce mai a varcarne la soglia principale, pur possedendone il talento, a causa della sua innata timidezza che non le consente mai di puntare i piedi per imporsi. E' la segretaria tutto fare di un potente produttore e la ghost writer di un furbo sceneggiatore di cui è innamorata, che si prende tutti i meriti delle sue scritture. Ma un giorno nella sua vita appare un uomo misterioso, che si fa chiamare Rak, che le racconta una storia incredibile da trasporre per il cinema e si rivolge a lei per la sceneggiatura. E' la storia vera di un quadro di Caravaggio ("Natività con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi") rubato dalla mafia nel 1969 in una chiesa di Palermo e da allora mai più ritrovato, nonostante le lunghe ricerche a livello internazionale. Il lavoro di scrittura di Valeria, che rimane in incognito utilizzando uno pseudonimo, procede per fasi, diventa una vera e propria indagine e ben presto attira le attenzioni dei criminali di Cosa Nostra, che non vogliono che si frughi nei loro segreti. Questo opus n.7 di Roberto Andò, da lui scritto e diretto (e ispirato ad un reale fatto di cronaca nera tuttora irrisolto), è un quasi-giallo in tinte surreali e toni da commedia stramba, che utilizza sapientemente il MacGuffin del quadro rubato (e l'insieme di leggende sorte intorno ad esso) per parlarci invece del cinema, del mestiere di fare il cinema e del processo creativo sottostante ad esso. Giocando abilmente con una ridda di citazioni a Maestri e capolavori del passato e con il suo consueto approccio pirandelliano che lo porta a spiazzare lo spettatore, confondendo continuamente i piani realtà-finzione ed i concetti stessi di identità dei personaggi, l'autore realizza un'opera nebbiosa e labirintica, meno efficace dei suoi lavori migliori, con una costante ricerca dello sfalsamento visionario che è più strumentale che sinceramente ispirato. Grazie all'espediente del film nel film, che celebra il potere immaginifico della settima arte rispetto alla mediocre rigidità del reale, il vero "mister X" diventa lui stesso, Roberto Andò, che pungola l'omertoso silenzio del mondo mafioso riportando in auge una storia criminosa di sapore antico e dagli esiti incompiuti, una "storia senza nome" in cui la luce dell'Arte sfida l'oscurità di un sistema di potere atavico che ha fatto dell'ombra la sua "compagna" prediletta. Nel ricco cast spiccano Micaela Ramazzotti e Renato Carpentieri, seguiti da Jerzy Skolimowski, Laura Morante, Alessandro Gassmann ed Antonio Catania. Presentato in anteprima al Festival di Venezia, fuori concorso, il film è passato in sordina dividendo ampiamente la critica. Al furto del Caravaggio si era già ispirato Leonardo Sciascia con il suo racconto "Una storia semplice", da cui Emidio Greco trasse un film omonimo nel 1991, l'ultima interpretazione del grande Gian Maria Volonté in una pellicola italiana.

Voto:
voto: 3/5

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