Miles Bron è un egocentrico ed eccentrico magnate della tecnologia, ricchissimo proprietario delle Alpha Industries, magniloquente e sempre pieno di sorprese. Durante il lockdown imposto dai governi per la pandemia di covid-19, il nostro organizza una cena con delitto per la quale convoca i suoi migliori amici nel suo personale paradiso terrestre: una splendida isola del Mar Egeo di sua proprietà in cui ha costruito un'avveniristica residenza ultra tecnologica, tutta fatta in vetro, denominata "Glass Onion". Il gruppo è composto da una ex modella viziata (Birdie) con la sua inseparabile assistente tuttofare Peg, lo strambo influencer Duke con la sua sexy compagna Whiskey, lo scienziato Lionel e la politica Claire. Vengono invitati, a sorpresa, anche la misteriosa Andi, ex socia in affari di Miles da lui tagliata fuori con l'inganno, ed il geniale investigatore Benoit Blanc, il quale risolve il gioco del delitto inscenato dal padrone di casa ancora prima che la messa in scena cominci. Ma, improvvisamente, la situazione assume una piega pericolosa imprevista, i presenti iniziano a morire davvero e l'isola da sogno si trasforma in una trappola per tutti gli invitati. Chi sarà la diabolica mente criminale dietro a tutto questo? Dopo il successo di Cena con delitto (Knives Out, 2019) di Rian Johnson era inevitabile che venisse realizzato un sequel, ancora affidato a Johnson nella doppia veste di sceneggiatore e regista e, ovviamente, sempre con Daniel Craig ottimo protagonista nei panni del bizzarro Benoit Blanc, detective dall'eloquio teatrale e dal cervello fino. A Craig, che probabilmente ha subito trovato un nuovo personaggio simbolo con cui essere identificato dopo James Bond, si affianca una grande squadra di attori, diversi rispetto al capitolo precedente ma di pari valore: Edward Norton, Kate Hudson, Janelle Monáe, Dave Bautista, Kathryn Hahn, Jessica Henwick ed un'altra sfilata di nomi famosi che si divertono ad apparire in un breve cameo, come Ethan Hawke, Hugh Grant, Serena Williams e Joseph Gordon-Levitt. Rian Johnson fa di nuovo centro con questo nuovo giallo whodunit brillante, divertente, intricato, dinamico, ricchissimo di colpi di scena, azione scintillante, effetti speciali, ironia satirica sulla società contemporanea e gustose citazioni a tutto tondo. E' un film gradevole che non si prende mai sul serio e che avvince fino all'epilogo per la complessità e la precisione del suo intreccio poliziesco; un intreccio che potrà essere apprezzato pienamente dopo una consigliabile seconda visione, per coglierne al meglio tutte le numerose sfumature. Si consiglia anche di guardarlo almeno una volta in lingua originale, per comprendere il notevole lavoro fatto da Daniel Craig sugli accenti o per assaporare appieno le notevoli performance di Janelle Monáe e di Dave Bautista, che rappresentano la lieta sorpresa dal punto di vista del cast. Chi ha amato Knives Out finirà per amare ancora di più questo sequel che, non a caso, ha ottenuto la candidatura agli Oscar per la sua sceneggiatura di geometrica precisione. Rian Johnson alza il tiro e si candida autorevolmente come timoniere ufficiale anche del previsto terzo capitolo, che pare sia stato già messo in cantiere sotto la produzione di Netflix. Tra situazioni al limite, humour nero, continui ribaltoni, ilare dileggio di vip e capitalisti (e starà allo spettatore individuare chi è ispirato a chi) e momenti irresistibili, il divertimento è garantito. E l'intramontabile caro vecchio giallo alla Agatha Christie si veste con un abito sfavillante nuovo di zecca, che ha un piede nel passato ma lo sguardo mordace e spiritoso rivolto al presente.
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