venerdì 2 giugno 2023

The Good Nurse (2022) di Tobias Lindholm

Amy è una madre single ed un'abile infermiera, totalmente dedita alla famiglia e al lavoro, dove si sottopone a turni massacranti pur di guadagnare quanto più possibile. Affetta da una patologia cardiaca, la donna tiene la cosa nascosta a tutti perchè non può permettersi in alcun modo pause o sospensioni dal suo impiego. Un giorno nel suo reparto arriva Charlie, un nuovo infermiere con la faccia da bravo ragazzo, che si dimostra fin da subito sensibile e amichevole con Amy, stringendo con lei un rapporto di sincera amicizia. Per la prima volta da diversi anni Amy si sente compresa e sostenuta da un altro essere umano, a cui confida tutti i suoi problemi personali durante i lunghi turni di notte trascorsi insieme. Ma, subito dopo l'arrivo di Charlie in ospedale, una serie di strane morti misteriose di numerosi pazienti inizia a mettere la ragazza sul chi va là e la preoccupazione aumenta quando parte un'indagine ufficiale, di cui lei viene messa al corrente in assoluta segretezza. Quando Amy capisce che molti indizi indicano il suo amico Charlie come principale sospettato delle morti, entra in profonda crisi personale. Questo agghiacciante thriller ospedaliero del danese Tobias Lindholm è tratto dall'omonimo libro di inchiesta di Charles Graeber, a sua volta basato sulla vera storia del caso di Charles Cullen, infermiere serial killer soprannominato "angelo della morte", che durante la sua vita professionale uccise un numero imprecisato di pazienti attraverso dosi di glucosio iniettate nelle flebo. Dopo una lunga indagine ed un processo che fece grande scalpore mediatico, Cullen confessò 18 omicidi per i quali fu condannato all'ergastolo. In realtà è certo che il numero delle sue vittime fu enormemente maggiore e si parla addirittura di 300/400, facendo così diventare lo spietato infermiere l'assassino seriale più "prolifico" della storia. Un macabro record che però rende perfettamente la gravità del caso (probabilmente poco conosciuto nel nostro paese) e l'importanza della pellicola di Lindholm. Senza mai indulgere in esplicitazioni morbose o in truci sensazionalismi, quest'opera tesa, lucida e tagliente sceglie un tono algido e compassato, una fotografia cerulea che evoca perfettamente suggestioni mortifere e si affida totalmente al dramma psicologico e interiore portato in scena dai due protagonisti, due attori straordinari come Jessica Chastain ed Eddie Redmayne, che ci offrono due performance magistrali. Se per quanto riguarda la Chastain possiamo dire di esserci abituati, per Redmayne va invece sottolineato come, stavolta, riesca a limare ogni forma di teatralità, asciugando la sua recitazione fino all'osso e rendendo la sua caratterizzazione di Charles Cullen realmente da brividi, lavorando di cesello sul contrasto tra la sua calma glaciale, i suoi modi gentili, i suoi occhi compassionevoli (ma con la chiara evidenza di qualcosa di oscuro nascosto nel fondo) e le terribili azioni che egli compie senza alcun movente. Tutto l'orrore, il patos, la tragedia, i sensi di colpa, i dubbi e l'indignazione vengono trasmessi allo spettatore attraverso i volti, gli sguardi, le espressioni e le voci della coppia Chastain-Redmayne, che avrebbe sicuramente meritato maggiore attenzione nella stagione dei premi. Ma, probabilmente, hanno pagato il fatto che il film sia una produzione Netflix, un elemento che sta diventando sempre di più fonte di pregiudizio presso vari settori del management cinematografico. Proprio per apprezzare appieno la prova dei due protagonisti si consiglia (anche) la visione in lingua originale. Il valore aggiunto che sposta decisamente sopra la media la qualità dell'opera è il suo essere implacabilmente critico nella denuncia al sistema sanitario americano, allungando lunghe ombre sinistre sui gravi comportamenti omertosi, superficiali, pavidi o addirittura conniventi da parte di dirigenti ospedalieri, amministratori e primari, che permisero a Cullen di continuare la sua nefasta azione di "angelo della morte" per anni, passando da un ospedale all'altro come se nulla fosse. La morte ha mille volte e mille modi di operare, ad esempio con una iniezione di glucosio oppure, più subdolamente, girando il volto dall'altra parte.

Voto:
voto: 3,5/5

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