Nella Roma aristocratica e alto-borghese dei salotti e delle feste mondane si incrociano le vicende di vari personaggi dalla facciata rispettabile ma in realtà dissoluti, libertini e corrotti. Un nobile decaduto che si dà ai furti di gioelli, un monsignore del Vaticano che ha una relazione con la moglie di un ricco armatore e insieme a lei ne progetta l'uccisione, un cinico arrampicatore che tenta la scalata sociale con ogni mezzo, un faccendiere senza scrupoli che si ritiene al di sopra della legge pagando mazzette ai galoppini del potere. In modo trasversale rispetto a tutte queste losche faccende, si muove l'azione investigativa di un commissario disilluso, che si trova sempre con le mani legate per colpa della connivenza di funzionari compiacenti. Tratto dalla pièce teatrale "Mani aperte sull'acqua" di Luigi Bruno Di Belmonte, questo graffiante lungometraggio di Carlo Lizzani è una commedia drammatica carica di veleni caustici, ironia nera e critica tagliente contro la "Roma ladrona", qui rappresentata da ricchi viziati, politicanti arroganti, prelati lussuriosi e nobili degeneri. Lo sguardo dell'autore attraversa come una lama questo mondo decadente e pusillanime, riprendendo alcuni dei concetti portati alla ribalta dal capolavoro felliniano La dolce vita (1960), amplificandoli e deformandoli satiricamente sotto l'ottica di un crudo grottesco. Si ride, si riflette e ci si indigna in egual misura, con qualche picco di enfasi greve ed una visione amaramente apocalittica del microcosmo oggetto del racconto. Il finale tragico, beffardo e moralistico ne è l'emblema più significativo. Cast sontuoso con Nino Manfredi, Virna Lisi, Philippe Leroy, Senta Berger, Gastone Moschin, Vittorio Caprioli e Irene Papas. Colonna sonora di Luis Bacalov, che comprende anche diversi brani cantati da famosi interpreti quali Toquinho e Riccardo Cocciante.
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