Sull'isola di Ibiza, nella calda estate del 2001, s'intrecciano le storie di alcuni personaggi: l'italiano Angelino, tenero pasticcione sempre indebitato, gestisce un bar sulla spiaggia insieme alla sua ragazza Alicia con cui sogna di poter creare una famiglia; quando si ritrova per caso tra le mani una valigetta piena di cocaina, crede che il destino gli abbia concesso l'occasione di "svoltare" che da sempre aspettava. Xavier è il capo della polizia dell'isola e deve combattere quotidianamente con suo figlio Jorge, scapestrato, ribelle e pieno di rabbia che, pur essendo molto dotato intellettualmente, spreca la sua vita tra droghe e amicizie pericolose, pur di ferire suo padre. Sandro è un produttore di film porno che gira a basso costo nella sua lussuosa villa e che riceve, improvvisamente, la visita di sua figlia Luce, giovane e bellissima, con cui ha sempre avuto un rapporto complicato a causa della sua assenza. La ragazza ignora il lavoro del padre e lui, notevolmente imbarazzato, cerca di non farglielo scoprire. Stravagante dramma estivo, con tocchi da commedia, venature crime e atmosfere dark, scritto e diretto da Gabriele Salvatores partendo da un soggetto ideato insieme ad Andrea Garello. Ambientato e girato interamente a Ibiza, perla spagnola delle Baleari che per tutti gli anni '80 rappresentò, nell'immaginario collettivo, un luogo ideale di trasgressione e di evasione, cerca di rinverdirne il "mito" arrivando un bel po' fuori tempo massimo, ma in realtà si riallaccia inevitabilmente alla tematica prediletta dell'autore napoletano: quella della fuga. In questo caso si parla di fuga dalle proprie responsabilità per vivere una vita da eterno Peter Pan, fuga dai propri conflitti familiari troppo a lungo interiormente covati e fuga da un paese (l'Italia) che non concede più spazio ai sognatori romantici che vogliono vivere alla giornata e con leggerezza. Storie diverse ma con un unico comune denominatore, a cui si aggiunge l'immancabile ambientazione "esotica" (altra cifra stilistica tipica del cinema di Salvatores) che contrasta con la cupezza del mondo interiore dei protagonisti che sono tutti dei perdenti, pur nelle loro peculiari differenze. Nonostante un buon cast con due fedelissimi del regista come Diego Abatantuono e Sergio Rubini (a cui si affiancano Martina Stella, Bebo Storti, Juanjo Puigcorbé, Rubén Ochandiano e Alessandra Martines) e l'espressiva fotografia "acida" di Italo Petriccione, il film risulta confuso, prevedibile, quasi stanco nel suo accumulo di situazioni già viste, una sorta di lavoro poco ispirato e poco convinto da parte del suo autore. Il segmento più vivace, intenso ed interessante è quello che riguarda la tormentata storia di Jorge e suo padre, con l'interpretazione isterica e viscerale del giovane Rubén Ochandiano. Le musiche originali sono state scritte dal bravo sassofonista Daniele Sepe.
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