giovedì 8 giugno 2023

La domestica (Hanyo, 1960) di Kim Ki-young

Kim Dong-sik è un insegnante di musica, sposato e padre di due figli. Una sua allieva, innamorata di lui e delusa dal suo comportamento, si toglie la vita e questo spinge la migliore amica della ragazza ad organizzare una tremenda vendetta nei confronti dell'uomo. Ignaro di tutto questo Dong-sik assume una domestica (Myeong-sook) per badare alle faccende casalinghe nella sua grande villa, ma la giovane, scaltra e maliziosa, riesce a sedurlo innescando una serie di tragici eventi. Finale a sorpresa. Questo magistrale thriller drammatico di Kim Ki-young (che nei crediti, oltre che come regista, figura anche in veste di produttore, sceneggiatore e direttore del montaggio) è un conturbante revenge-movie carico di sensualità, atmosfere misteriose, suspense strisciante e suggestioni oniriche. E' il capolavoro dell'autore, primo capitolo di una trilogia dedicata all'erotismo torbido e agli amori "pericolosi", costituita da Hwanyeo (1970) e Hwayo '82 (1982), sempre con la regia di Ki-young. Ambiguo, provocante e crudele, questo film originale e spiazzante non lesina graffi all'ipocrisia delle classi sociali abbienti ed immerge lo spettatore in un vorticoso incubo sempre più inquietante. E' unanimemente considerato dai critici come uno dei migliori risultati artistici del cinema coreano ed è stato indubbia fonte d'ispirazione per registi affermati come Kim Ki-duk, Lee Chang-dong, Park Chan-wook e Bong Joon-ho. L'idea di base è stata suggerita all'autore da un fatto di cronaca realmente accaduto, a cui si è liberamente ispirato per trasformare poi il tutto in qualcosa di profondamente diverso, elusivo ed angosciante. La fotografia in bianco e nero di Kim Deok-jin, fortemente contrastata nella sua luce spettrale, è un modello di arte visiva. Nel 2010 Im Sang-soo ne ha diretto un remake, The Housemaid (Hanyo), più oscuro, più esplicito e meno ammaliante, che ha avuto critiche lusinghiere ed ottimi incassi, pur disperdendo in gran parte la subdola potenza evocativa dell'originale. La pellicola ha tantissimi estimatori eccellenti, anche tra gli addetti ai lavori, ad esempio il celebre regista francese Claude Chabrol ha sempre decantato il suo amore per Hanyo, al punto da dirigerne una propria personale "versione" con il disturbante dramma Il buio nella mente (La cérémonie, 1995) con Isabelle Huppert e Sandrine Bonnaire magnifiche protagoniste.

Voto:
voto: 4,5/5

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