domenica 4 giugno 2023

Mixed by Erry (2023) di Sydney Sibilia

Nella Napoli degli anni '80 la famiglia Frattasio (padre, madre e i tre figli maschi Enrico, Peppe ed Angelo) vive in una umile casa nel popolare quartiere di Forcella, tra stenti, difficoltà e rinunce, ma con invidiabile senso dell'unione reciproca. Il capofamiglia Pasquale sbarca il lunario arrangiandosi con la vendita al mercato nero di bottiglie di falso whiskey (in realtà è semplice tè fatto in casa opportunamente mistificato), mentre la mamma Marisa cresce i figli che gli danno parecchi grattacapi nella difficile realtà del rione, dove il richiamo della strada e le sirene della criminalità sono sempre forti a causa delle scarse prospettive di lavoro. Tra i ragazzi Peppe è l'unico che "ha studiato" (licenza elementare), Angelo è quello manesco, mentre Enrico, il più timido e introverso ma anche il cervello più fine, lavora fin da piccolissimo come inserviente tuttofare in un negozio di elettrodomestici, in cui è nata la sua passione per la musica. Il suo sogno è quello di diventare un DJ ma, non avendo né il physique du rôle né la faccia tosta necessaria, decide di provarci a modo suo, ovvero rimanendo dietro le quinte. Inizia così a registrare delle cassette con compilation musicali inedite da lui ideate che, in breve, diventano richiestissime in tutto il quartiere. Enrico, silenzioso ma visionario, intuisce che può farne un business e si unisce ai fratelli per tramutare il progetto in realtà. Nel giro di 10 anni la loro "etichetta" illegale di audiocassette copiate, "Mixed by Erry", diventerà addirittura la prima in Italia per numero di vendite e di profitti, sbaragliando anche la concorrenza del mercato ufficiale. Un tale successo, partito dai vicoli di Napoli e poi esteso a tutta l'Italia, salterà ovviamente all'occhio di coloro che contano, che decideranno di intervenire drasticamente, dando così ragione allo zelante capitano Ricciardi, un finanziare napoletano che già da molti anni aveva messo gli occhi sull'attività miliardaria dei Frattasio, ma che aveva le mani parzialmente legate dalla mancanza di leggi ad hoc per l'occasione. Questo dramma-commedia biografico (e, diciamolo subito, ampiamente romanzato) scritto e diretto da Sydney Sibilia, rievoca con fascinazione nostalgica e mitizzazione romantica l'ascesa e caduta del marchio "Mixed by Erry", probabilmente il primo vero caso di pirateria audiovisiva su larga scala in Italia, di sicuro la prima occasione in cui il termine "pirata" fu associato all'autore di una contraffazione per scopi di lucro. Si può dire, senza timore di smentita, che chiunque abbia vissuto, anche solo di striscio, gli anni '80 o la parte iniziale dei '90 abbia, prima o poi, avuto tra le mani (anzi nella sua autoradio) almeno una cassetta "firmata" da Erry. In quel periodo se ne trovavano a iosa su ogni bancarella, in ogni mercatino, sulle spiagge e in qualunque angolo d'Italia si vendesse materiale contraffatto a prezzi ridotti rispetto agli originali. Quello che decretò il successo di Erry & bro. fu il fatto che le sue cassette erano mediamente di buona (se non ottima) qualità, presentavano spesso delle "playlist" originali e di competente concezione ed in molti casi (vedi le canzoni del Festival di Sanremo) addirittura anticipavano l'uscita sul mercato legale. Il regista salernitano Sydney Sibilia è costantemente interessato a storie incredibili, spesso paradossali, in questo caso addirittura clamorose, un mix tra genio e disonestà in egual misura. Il risultato è un film gradevole, leggero, talvolta anche molto divertente, ma che non riesce mai a spiccare quel balzo necessario per andare oltre la sua dimensione di folcloristico teatrino napoletano ironico, bonario e strabordante dei soliti cliché sulla mentalità partenopea. Quando il discorso diventa potenzialmente interessante, ad esempio nel frequente sbandierare atavici concetti sul flessibile concetto di illegalità che ben rappresentano un modo di pensare largamente diffuso presso gli strati della popolazione meno abbienti e meno istruiti, il film non graffia, non affonda il colpo e sembra quasi scherzare (se non giustificare) su comportamenti che sono oggettivamente esecrabili, dannosi, oltre che criminosi. I personaggi meglio riusciti sono senza dubbio il viscido manager faccendiere di Fabrizio Gifuni (classico esempio medio di italiano ricco, colto e settentrionale ma ugualmente disonesto) ed il cocciuto tutore della legge di Francesco Di Leva. La sequenza in cui questi si trova a disquisire con un venditore ambulante di cassette che "condanna" la falsificazione delle cassette di Erry è l'apice comico sarcastico della pellicola, il momento in cui, più di tutti gli altri, il paradosso ilare diventa triste realismo sociale. Il giovane attore Luigi D'Oriano interpreta il protagonista Enrico "Erry" Frattasio quasi scimmiottando Massimo Troisi, con un effetto che fa tenerezza ma che lascia perplessi. Un consiglio: non perdetevi i titoli di coda perchè contengono due scene a loro modo "essenziali".

Voto:
voto: 3/5

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