martedì 13 giugno 2023

Il successo (1963) di Mauro Morassi , Dino Risi

Giulio Cerioni, esponente del ceto medio ossessionato dalla ricchezza e da una scalata sociale che ritiene alla sua portata, non si accontenta della sua vita oggettivamente tranquilla (ha un buon posto da impiegato, una brava moglie ed un caro amico di comprovata fiducia) ma insegue il miraggio del "successo" con inquieta frenesia. L'occasione di una grossa speculazione edilizia in Sardegna gli appare come la svolta che aspettava da sempre e Giulio non ci pensa due volte. S'indebita fino al collo e manda all'aria la serenità che ha sempre disprezzato, in nome di un'ambizione smodata. Questa feroce satira di costume, scritta da Ettore Scola e Ruggero Maccari, diretta da Mauro Morassi e Dino Risi (che però preferì essere cancellato dai crediti pur avendo girato almeno metà della pellicola), è una commedia amara (tipicamente "all'Italiana") che mette sulla graticola il lato oscuro del boom economico, ovvero la perdita di valori, di misura e di contegno in nome dell'avido raggiungimento a tutti i costi dello status symbol della ricchezza materiale. E' un film divertente e spietato nella sua impietosa analisi di un certo tipo di italiano medio, con dei momenti molto riusciti ed altri in odore di facile moralismo. L'epilogo declina con forza il messaggio concettuale che s'intende trasmettere, ma non è esente da farisaica superficialità. Il cast è di ottimo livello con Vittorio Gassman, Anouk Aimée, Jean-Louis Trintignant, Riccardo Garrone, Leopoldo Trieste e Gastone Moschin. Gassman è il solito istrione irrefrenabile, ma anche gli interpreti delle "seconde linee" sono all'altezza. Il trio Risi-Gassman-Trintignant torna a lavorare insieme tre anni dopo l'insuperabile Il sorpasso (1962). E si dice che il motivo del dietro-front di Dino Risi sia stato proprio questo: il timore di dare l'impressione di voler cavalcare l'onda lunga del successo con un film non all'altezza del precedente. La pellicola non è affatto una pietra miliare, ma vanta comunque larghe schiere di estimatori. Le musiche sono di Ennio Morricone.

Voto:
voto: 3/5

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