domenica 11 giugno 2023

Il testimone invisibile (2018) di Stefano Mordini

Nella Milano dell'alta finanza il giovane manager rampante Adriano Doria è l'uomo da invidiare: è ricco, vincente, affascinante, ha una splendida famiglia ed è stato appena eletto imprenditore dell'anno per aver chiuso un affare multimilionario con un colosso asiatico dell'industria. Ma la sua vita precipita di colpo nel baratro quando viene accusato dell'omicidio di Laura, la sua amante segreta, con prove schiaccianti a suo carico. Lui si dichiara innocente ed il suo abile avvocato gli fa ottenere gli arresti domiciliari in attesa del processo. Una sera si presenta a casa sua Virginia Ferrara, il più abile penalista sulla piazza che non ha mai perso un caso ed è stata chiamata in soccorso dal legale del Doria, vista l'estrema gravità della situazione. La donna mette Adriano di fronte ad una specie di ultimatum: ha soltanto tre ore di tempo per raccontarle la verità e mettere in piedi una difesa plausibile che possa scagionarlo, prima che la procura, che ha trovato un nuovo misterioso testimone, venga ad arrestarlo. Dopo qualche titubanza l'imprenditore inizia a raccontare una incredibile storia, che inizia nei boschi del Trentino con un'altra vittima. Questo thriller nero, scritto e diretto da Stefano Mordini, è il remake italiano di un film spagnolo: Contrattempo (Contratiempo2016) di Oriol Paulo. Teso e cupo nella sua progressione a scatole cinesi, è un giallo di suspense con continui colpi di scena sulla complessa ricerca della verità e sull'arroganza del potere, in cui quasi niente è come appare ed ogni evento conduce ad un altro che sembra rimettere tutto in discussione. Il cuore della pellicola risiede nel lungo interrogatorio tra l'ambiguo imprenditore e la scaltra penalista, che cerca di compiere l'ennesima "magia" in un racconto in cui tutti gli indizi puntano contro l'imputato che deve difendere. In barba al principio di parsimonia di Occam, il regista mescola di continuo le carte sul tavolo e gioca con lo spettatore con dei ribaltoni che mostrano possibili scenari alternativi dell'intreccio, guardandoli da punti di vista differenti. Non tutto è plausibile e non tutto è di granitica logica, a cominciare dal potente colpo di teatro finale alla finestra, che è indubbiamente sorprendente ma richiede anche un notevole credito in termini di sospensione dell'incredulità. Ma, tutto sommato, il film è avvincente, non ha tempi morti e si avvale di un buon cast perfettamente funzionale dove ciascuno è giusto per il rispettivo ruolo. Dal manager enigmatico di Riccardo Scamarcio alla femme fatale di Miriam Leone, anche se i più bravi risultano senza dubbio Fabrizio Bentivoglio e Maria Paiato. Consigliabile per una serata thriller senza eccessive aspettative.

Voto:
voto: 3/5

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