sabato 10 giugno 2023

Tár (2022) di Todd Field

Lydia Tár è una rinomata direttrice d'orchestra e compositrice di musica sinfonica, nonché la prima donna in assoluto che viene scelta per dirigere la prestigiosa Filarmonica di Berlino, prestigiosa icona della musica "colta" nel mondo. Lydia è anche una donna austera ed egocentrica, di orientamento omosessuale e abile manipolatrice nell'utilizzo del potere verso le sue assistenti, che la venerano e la detestano in egual misura. Dopo la notizia che una sua ex collaboratrice si è tolta la vita, qualcuno all'interno dello staff di Lydia inizia a far circolare video, email e conversazioni compromettenti che scoperchiano uno squallido "vaso di Pandora" e la famosa direttrice viene travolta da uno scandalo mediatico da cui si difenderà a modo suo. A muso duro, a testa alta, ma non senza grottesche contraddizioni. Scritto e diretto da Todd Field con stile algido e messa in scena asciutta, questo potente dramma al femminile ambientato nel mondo "misterioso" (perchè fieramente di nicchia) della musica classica è un secco apologo sul potere, il suo esercizio, le sue prevaricazioni, il suo lato oscuro, il suo delirio da onnipotenza, l'estasi che produce in chi lo detiene e, in pari misura, la presunzione di impunità. Per un film del genere la scelta della protagonista era cruciale affinché funzionasse e l'autore non poteva prendere decisione migliore che affidare il ruolo di Lydia Tár ad una mimetica fuoriclasse come Cate Blanchett, che ci regala un'altra performance da brividi con la sua classe magnetica e la sua capacità istintiva di accordarsi, con intenso naturalismo, con i personaggi controversi. La pellicola è praticamente un one-woman-show ma la precisione della regia e la solidità della sceneggiatura fanno da saldo contrappunto alla recitazione carismatica dell'attrice australiana. E' un film che rompe molti stereotipi (che ovviamente non sveliamo) e di cui vanno parimenti segnalati i momenti onirici, la fertile commistione tra classico e moderno (con il continuo passaggio dalle orchestre sinfoniche ai nuovi media hi-tech), la notevole recitazione degli altri membri del cast (in particolare Nina Hoss, Mark Strong e Noémie Merlant) ed il magnifico finale straniante che, per chi riuscirà a capirlo appieno, ha il sapore dolce amaro di uno sberleffo supremo. I critici che hanno sottolineato come la pellicola offra ben poche nuove informazioni rivelanti sul mondo d'élite della direzione di un'orchestra sinfonica, dimostrano di non aver affatto compreso le reali intenzioni del regista. Sei candidature "pesanti" agli Oscar e zero statuette vinte, tra cui quella clamorosamente negata alla Blanchett ed assegnata a Michelle Yeoh. Uno scippo clamoroso! E chissà come avrebbe reagito in proposito Lydia Tár.

Voto:
voto: 4/5

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