Nel
2154 una compagnia interplanetaria terrestre invia risorse umane sul pianeta
Pandora, distante 44 milioni di anni luce dalla terra, per sfruttarne le
risorse minerarie. Pandora è un pianeta selvaggio ed ostile, ricoperto da
foreste pluviali, abitato da bestie pericolose e da un popolo pacifico e
primitivo, i Na'vi, di aspetto umanoide e di colore bluastro, che vive in
armonica simbiosi con la natura, con la quale ha stabilito un rapporto non solo
biologico ma anche profondamente spirituale. Gli uomini sbarcati sul pianeta,
per aumentare le loro possibilità di sopravvivenza nell’ambiente alieno e
stabilire un proficuo contatto con i nativi, utilizzano una sofisticata
tecnologia che consente di prendere il controllo di un corpo Na'vi, realizzato
artificialmente e chiamato Avatar, trasferendo in esso la propria “coscienza”
tramite una macchina che effettua la connessione tra i due organismi. Il marine
Jake Sully, che ha perso l’uso delle gambe in battaglia, attraverso il suo
Avatar Na'vi riesce ad entrare in contatto con Neytiri, figlia del capo dei
nativi, che lo guiderà alla scoperta di Pandora e delle usanze locali.
Affascinato da quel mondo mistico e meraviglioso, Jake si allontanerà sempre
più dalla sua missione, innamorandosi dell’affascinante aliena. Ma i terrestri,
che intendono attingere alle ingenti risorse energetiche del sottosuolo di
Pandora, attaccano i Na'vi con la loro potenza militare per assumere il
controllo del sistema, seminando morte e distruzione. Per Jake sarà il momento
di fare una scelta dolorosa, che determinerà il suo destino. Da James Cameron
il film evento del 2009, che ha affascinato le platee in tutto il mondo,
battendo ogni record d’incassi e riuscendo a superare persino il celeberrimo Titanic,
sempre firmato dello stesso autore. Va dato atto al regista canadese di aver
creato una gigantesca macchina delle illusioni, tanto sofisticata quanto
spettacolare, un mondo di assoluta potenza visionaria nel quale veniamo
letteralmente immersi, tra brutalità e meraviglia, grazie all’uso di effetti
speciali straordinari e di un 3d stereoscopico mai così realistico ed
avvolgente. Dal punto di vista tecnico siamo di fronte ad una nuova pietra
miliare della storia degli effetti visivi, un nuovo modello con cui fare
inevitabilmente i conti. Ma, come spesso avviene in questi casi, i meriti si
fermano qui perché la sceneggiatura è esile, i personaggi monolitici, gli
stereotipi abbondanti ed il pretenzioso mélange
tra favola fantasy, naturalismo metafisico, romanticismo da feuilleton, suggestioni new age, moralismo hollywoodiano,
retorica a buon mercato ed epica avventurosa con immancabile messaggio
edificante, risulta grossolano, sfilacciato e prevedibile. Cameron attinge a
piene mani da tanta cinematografia del passato, ma i debiti maggiori
riguardano, evidentemente, il mito di Pocahontas di cui questo Avatar costituisce una sorta di
grandioso rifacimento in salsa fantascientifica, con un surplus di effetti
speciali e di meraviglie tecnologiche. Non basta una splendida cornice a fare
un bel quadro, e, se l’intrattenimento è ampiamente garantito, è sufficiente
porsi qualche giusta domanda per mettere facilmente in crisi il “carrozzone” di
mirabilie edificato dall’autore che, in quanto a gigantismo, non è mai stato
secondo a nessuno. Ma, abbassando notevolmente le pretese ed abbandonandosi al
fanciullo che dovrebbe risiedere in ciascuno di noi, il viaggio su Pandora
regala diversi brividi e la magica sequenza della bioluminescenza resterà nella
memoria collettiva. Inutile dire che paroloni spropositati come capolavoro,
epocale o rivoluzionario, che pure alcuni hanno sprecato rispetto a questo
film, sono assolutamente fuori luogo: trattasi di puro e semplice blockbuster
hollywoodiano, con grandiosi effetti speciali e con quel pizzico di furbizia in
più per entrare nei cuori della gente con un moraleggiante appello di pacifismo
naturalistico.
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