lunedì 16 febbraio 2015

Avatar (Avatar, 2009) di James Cameron

Nel 2154 una compagnia interplanetaria terrestre invia risorse umane sul pianeta Pandora, distante 44 milioni di anni luce dalla terra, per sfruttarne le risorse minerarie. Pandora è un pianeta selvaggio ed ostile, ricoperto da foreste pluviali, abitato da bestie pericolose e da un popolo pacifico e primitivo, i Na'vi, di aspetto umanoide e di colore bluastro, che vive in armonica simbiosi con la natura, con la quale ha stabilito un rapporto non solo biologico ma anche profondamente spirituale. Gli uomini sbarcati sul pianeta, per aumentare le loro possibilità di sopravvivenza nell’ambiente alieno e stabilire un proficuo contatto con i nativi, utilizzano una sofisticata tecnologia che consente di prendere il controllo di un corpo Na'vi, realizzato artificialmente e chiamato Avatar, trasferendo in esso la propria “coscienza” tramite una macchina che effettua la connessione tra i due organismi. Il marine Jake Sully, che ha perso l’uso delle gambe in battaglia, attraverso il suo Avatar Na'vi riesce ad entrare in contatto con Neytiri, figlia del capo dei nativi, che lo guiderà alla scoperta di Pandora e delle usanze locali. Affascinato da quel mondo mistico e meraviglioso, Jake si allontanerà sempre più dalla sua missione, innamorandosi dell’affascinante aliena. Ma i terrestri, che intendono attingere alle ingenti risorse energetiche del sottosuolo di Pandora, attaccano i Na'vi con la loro potenza militare per assumere il controllo del sistema, seminando morte e distruzione. Per Jake sarà il momento di fare una scelta dolorosa, che determinerà il suo destino. Da James Cameron il film evento del 2009, che ha affascinato le platee in tutto il mondo, battendo ogni record d’incassi e riuscendo a superare persino il celeberrimo Titanic, sempre firmato dello stesso autore. Va dato atto al regista canadese di aver creato una gigantesca macchina delle illusioni, tanto sofisticata quanto spettacolare, un mondo di assoluta potenza visionaria nel quale veniamo letteralmente immersi, tra brutalità e meraviglia, grazie all’uso di effetti speciali straordinari e di un 3d stereoscopico mai così realistico ed avvolgente. Dal punto di vista tecnico siamo di fronte ad una nuova pietra miliare della storia degli effetti visivi, un nuovo modello con cui fare inevitabilmente i conti. Ma, come spesso avviene in questi casi, i meriti si fermano qui perché la sceneggiatura è esile, i personaggi monolitici, gli stereotipi abbondanti ed il pretenzioso mélange tra favola fantasy, naturalismo metafisico, romanticismo da feuilleton, suggestioni new age, moralismo hollywoodiano, retorica a buon mercato ed epica avventurosa con immancabile messaggio edificante, risulta grossolano, sfilacciato e prevedibile. Cameron attinge a piene mani da tanta cinematografia del passato, ma i debiti maggiori riguardano, evidentemente, il mito di Pocahontas di cui questo Avatar costituisce una sorta di grandioso rifacimento in salsa fantascientifica, con un surplus di effetti speciali e di meraviglie tecnologiche. Non basta una splendida cornice a fare un bel quadro, e, se l’intrattenimento è ampiamente garantito, è sufficiente porsi qualche giusta domanda per mettere facilmente in crisi il “carrozzone” di mirabilie edificato dall’autore che, in quanto a gigantismo, non è mai stato secondo a nessuno. Ma, abbassando notevolmente le pretese ed abbandonandosi al fanciullo che dovrebbe risiedere in ciascuno di noi, il viaggio su Pandora regala diversi brividi e la magica sequenza della bioluminescenza resterà nella memoria collettiva. Inutile dire che paroloni spropositati come capolavoro, epocale o rivoluzionario, che pure alcuni hanno sprecato rispetto a questo film, sono assolutamente fuori luogo: trattasi di puro e semplice blockbuster hollywoodiano, con grandiosi effetti speciali e con quel pizzico di furbizia in più per entrare nei cuori della gente con un moraleggiante appello di pacifismo naturalistico.

Voto:
voto: 3,5/5

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