Durante
la seconda guerra mondiale otto soldati italiani vengono inviati sull’isola
greca di Syrna, nel mare Egeo, per presidiarla. Abbandonata dai tedeschi
l’isola appare deserta e, in questo remoto angolo di paradiso, gli uomini
potranno dare sfogo alle loro pittoresche personalità, dimenticandosi di quella
guerra per la quale non sono mai stati tagliati. In questo gruppo eterogeneo di
teneri sognatori sprovveduti, che s’integrerà perfettamente con gli sparuti
locali, tra cui la bella Vassilissa, spiccano il tenente Montini, appassionato
di poesia omerica, ed il sergente Lo Russo, spaccone e maldestro, che sotto la
scorza militarista nasconde un’anima fragile. Dopo quasi tre anni di idilliaco
isolamento, i soldati saranno casualmente informati della caduta di Mussolini e
del nuovo alleato angloamericano. Costretti a tornare a casa, e quindi alla
realtà, lasceranno la “loro” isola incantata a malincuore. Garbata commedia
utopistica, con ambizioni di parabola generazionale, che chiude la così detta
“trilogia della fuga” di Salvatores dopo Marrakech
Express e Turné. Il suo punto di
forza è nel surreale intimismo che celebra l’idea di un luogo interiore agli
antipodi rispetto al castrante realismo incombente, un luogo in cui il sogno
prevale sulla realtà, in cui si può vivere di se stessi nell’incanto di una
natura abbacinante. Come apologo sull’amicizia virile la pellicola, nel suo
oscillare tra patetico e cialtronesco, è spesso zoppicante, e dà fondo a tutti
quegli stereotipi negativi sugli italiani che, probabilmente, ne spiegano il
motivo del successo internazionale. Più apprezzato all’estero che in Italia è
un’elegia sognante sulla libertà e sulla vita “semplice”, troppo disimpegnata
per risultare appagante e troppo pavida per coinvolgere realmente. Malinconico
e sospeso, è, fondamentalmente, un film irrisolto, un bilancio generazionale in
perdita troppo lezioso per ergersi al di là della splendida cornice. Fu
generosamente premiato con l’Oscar al miglior film straniero, costituendo uno
dei casi di maggiore sopravvalutazione in assoluto da parte dell’Academy. Nel
cast spicca il serafico Diego Abatantuono, a suo agio nel ruolo del simpatico
sbruffone.
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