venerdì 20 febbraio 2015

Il Signore degli Anelli - Le due torri (The Lord of the Rings: The Two Towers, 2002) di Peter Jackson

Secondo episodio della trilogia dell’Anello. La compagnia si è divisa: Frodo e Sam, seguiti dal viscido Gollum, proseguono da soli il viaggio disperato verso la terra del male ed il monte Fato, per distruggere l’anello di Sauron. Aragorn, Legolas e Gimli cercano di liberare Merry e Pipino, catturati dagli orchi, ma s’imbattono nei cavalieri di Rohan, fieri uomini del Mark guidati da Re Theoden, caduto sotto una malia di Saruman, stregone bianco passato al lato oscuro per impadronirsi dell’anello del potere. Gandalf, dato per morto nelle miniere di Moria, ritorna dall’ombra più potente che mai ed aiuterà i suoi nella disperata battaglia del fosso di Helm, contro un esercito di migliaia di famelici orchi sguinzagliati da Saruman per distruggere il mondo degli uomini. Dopo una prima parte che ha stuzzicato l’appetito, Jackson alza il tiro e dà vita all’episodio migliore della trilogia, il più intenso, il più equilibrato, sospeso tra il grande poema cavalleresco e l’avvincente avventura selvaggia, con squarci lirici, inserti poetici e punte di eroismo che virano nel mitologico. Lo sguardo dell’autore raggiunge, finalmente, il respiro possente dell’epica attraverso personaggi e battaglie straordinarie, con momenti di alta connotazione tragica che guardano ai testi sacri shakespeariani. Indimenticabile la battaglia del fosso di Helm, di notte e sotto la pioggia, probabilmente la più spettacolare mai vista al cinema, così come il prologo iniziale, che rievoca la caduta di Gandalf, l’arrivo dei Rohirrim alla prima luce del quinto giorno, la caduta di Isengard sotto la furia degli Ent e la caratterizzazione del personaggio di Gollum, realizzato con la tecnica del performance capture, ovvero l’elaborazione computerizzata di un’interpretazione reale, fornita dall’attore Andy Serkis, segnando una nuova pietra miliare nella storia degli effetti visivi. Le solite ridondanze, vezzo del regista, qualche scivolone nel trash, come Legolas che fa lo skateboard sullo scudo, ed una posticcia appendice amorosa a tre, non possono offuscare un’opera di alto rigore espressivo e di travolgente forza epica. Vinse due Oscar tecnici su sei candidature.

Voto:
voto: 4,5/5

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