Il
piccolo ebreo Mosè viene abbandonato dalla madre, che lo nasconde in una cesta,
affidandolo alle acque del Nilo, per salvarlo dalla strage dei primogeniti
ordinata dal crudele faraone egiziano. Viene ritrovato da Bithia, sorella del
faraone, che, essendo sterile, lo prende con sé e lo alleva amorevolmente,
facendolo crescere forte e vigoroso negli agi del palazzo reale. Diventato uomo,
Mosè si distingue per le sue doti fisiche, militari e morali ed entra nelle
grazie del sovrano che è indeciso sulla scelta del suo successore, tra lui e
l’avido principe Ramesse. Ma quando il trovatello scopre le sue origini
ebraiche, rinnega l’Egitto e si schiera con il suo popolo, ridotto in schiavitù
da 300 anni e costretto a subire disumani soprusi dalle guardie reali. Sarà bandito
e costretto all’esilio, ma, forte di una fede granitica e con l’aiuto del Dio
dei suoi padri, Mosè inizierà la sua azione per spezzare le catene degli
oppressori e liberare la sua gente, guidandoli verso la terra promessa. Dopo le
terribili dieci piaghe, scatenate dalla collera divina sull’Egitto, Ramesse si
convince a lasciar andare gli ebrei, dando il via al più grande esodo del mondo
antico. Ma, pentitosi e ferito nell’orgoglio, cambia idea e si mette alla guida
del suo esercito per inseguirli e sterminarli tutti. La resa dei conti avverrà
sulle sponde del Mar Rosso, dove la potenza di Dio si rivelerà in tutta la sua
magnificenza. Il vecchio Mosè riceverà poi, sul monte Sinai, le tavole della
legge, con i comandamenti voluti da Dio per il popolo eletto, e guiderà gli
ebrei, per quasi 40 anni, nel deserto sterminato. Stanco ma sempre solido nella
sue fede, morirà in vista dell’agognata meta, la terra promessa, che segnerà l’inizio
di un nuovo corso nella storia. Celeberrimo kolossal biblico diretto da De
Mille all’insegna del gigantismo sfrenato, in accordo alla sua visione che
ricerca calligraficamente il grandioso attraverso l’artificio visivo, per
indurre il senso di meraviglia nello spettatore. Epico, spettacolare, prolisso,
didascalico e ridondante, ma assolutamente stupefacente negli effetti visivi
(la scena del Mar Rosso che si apre è una delle più memorabili della storia del
cinema), imponente nella ricostruzione scenografica, generoso nella ricchezza
figurativa e colossale nelle scene di massa, è uno dei simboli grandiosi della
vecchia Hollywood, da vedere almeno una volta nella vita. De Mille lo aveva già
diretto nel 1923, ma, non pago del risultato, ne ha preteso un remake in pompa
magna, di quasi 4 ore di durata ed all’insegna dell’opulenza visiva,
consegnandoci questo kolossal sontuoso, monocorde e un po’ ingombrante,
totalmente dedito al senso dello spettacolo a discapito degli aspetti storici e
teologici. Ma lo spettacolo, hollywoodiano, è assolutamente garantito. Nel cast
svettano i due protagonisti e antagonisti: l’affidabile Charlton Heston, nel
ruolo del patriarca ebraico, ed il magnetico Yul Brynner, in quello di Ramesse.
Su sette candidature agli Oscar vinse solo quello per gli effetti speciali.
Ridley Scott ne ha fatto un inutile e scadente remake, Exodus - Dei e re, nel 2014.
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