Il
giovane Thomas Anderson, di giorno programmatore di computer e di notte hacker,
conosciuto con il nickname “Neo”, viene contattato da un’affascinante donna
misteriosa, Trinity, che lo conduce dal carismatico Morpheus, capo di una
fantomatica setta di pirati informatici. Questi gli rivela una sconvolgente
verità: il mondo da tutti conosciuto non è reale, ma è solo il frutto illusorio
di un potente sistema di elaborazione digitale, generato al computer, e chiamato
Matrix, che induce nella nostra mente segnali elettrici sviluppati da un
software, per costruire quello che definiamo realtà. Matrix è stato creato dalle intelligenze
artificiali, macchine super evolute che hanno vinto, molti anni prima, la
guerra contro gli uomini, rendendoli schiavi al loro servizio per usarli come
fonte perenne di energia biotermica. Ma alcuni valorosi ribelli, guidati da
Morpheus, hanno trovato il modo per interrompere la neuro connessione al
sistema elettronico che li mantiene in “catene” ed entrare o uscire a
piacimento dalla realtà virtuale di Matrix per liberare altre persone. Lo scopo
di tutto questo è creare un esercito di dissidenti addestrati ed autocoscienti,
per sconfiggere la tirannia delle macchine e riappropriarsi della libertà. Ma,
per farlo, c’è bisogno di una guida, chiamata l’eletto, colui che verrà un
giorno, secondo leggendarie profezie, a liberare la razza umana dal giogo di
Matrix. Morpheus è convinto che l’eletto sia “Neo” e metterà lo stupefatto
giovane di fronte ad un’ardua ed irreversibile scelta. Pillola rossa o pillola
blu ? Affascinante commistione tra fantascienza distopica, azione frenetica,
misticismo esoterico, filosofia orientale, allegorie religiose, arti marziali e
thriller neogotico, con una pregnante estetica dark d’ispirazione “cyberpunk”, che costituisce la cifra
stilistica più marcata e riconoscibile dell’opera. Pescando a piene mani da
tutto quel retaggio di cultura popolare underground, senza dimenticare fumetti
e videogame, i Wachowski hanno realizzato il loro film più importante, più
riuscito, un grandissimo successo di pubblico in tutto il mondo, che ha però
diviso i critici tra scettici o entusiasti. Non tutto funziona a dovere in
questo rutilante circo delle illusioni: ad una prima parte eccellente, per
patos ansiogeno e fertile ambiguità tematica sospesa sul filo tra virtuale e
reale, ne segue, allo svelarsi del “trucco”, una più canonica e fracassona, un
ridondante accumulo di effetti spettacolari che finiscono per scadere nella
ciclica ripetizione. I punti di forza, che hanno colpito soprattutto il
pubblico giovanile, risiedono nello stile dark, invero fin troppo patinato, nel
look trasgressivo dei personaggi principali, nelle architetture spartane dal
gusto retrò mescolate a futuristici orpelli hi-tech e nei famosi effetti visivi
in “bullet time” (una fusione tra slow motion e rotoscope), che simulano le movenze di un videogioco nelle scene
d’azione che si svolgono nel mondo virtuale, infrangendo tutte le regole fisiche
di quello reale. Chi ci ha visto, ingenuamente, un nuovo innovativo modello del
genere sci-fi, dovrebbe tener conto
di quanto questo film sia debitore di almeno due pellicole contemporanee di
minor fortuna: Dark
City di Proyas e eXistenZ di Cronenberg. Come chiosa del discorso va
anche detto che è più facile districarsi dai feroci agenti digitali di Matrix
che dalla melassa sentimentale di un finale favolistico, così banale da scadere
nel ridicolo involontario. Nel cast, piuttosto che l’imbambolato “Neo” di Keanu
Reeves, brillano il magnetico Morpheus di Laurence Fishburne, la sensuale Trinity
di Carrie-Anne Moss ed il diabolico agente Smith di Hugo Weaving. Gli indubbi
meriti dei Wachowski sono di aver reso accattivante e facilmente fruibile, una
complessa miscela di ispirazioni e suggestioni sulle quali si fonda la loro
cinematografia, ma non si va oltre questo. Dopo l’enorme successo popolare ed
il forte impatto sul costume giovanile, la pellicola ha avuto due seguiti,
assai peggiori dell’originale, ancora più approssimativi e maldestramente
infarciti di metafore religiose di grana grossa. Con tutto il clamore e
l’enfasi che lo ha accompagnato, Matrix
è un’opera fortemente emblematica di dove va, oggi, il cinema mainstream. Capolavoro o bluff ? A voi
la scelta su quello in cui volete credere. Pillola rossa o pillola blu ?
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