mercoledì 24 novembre 2021

Albert Nobbs (2011) di Rodrigo García

Da un racconto dell'irlandese George Moore, adattato anche per il teatro da Simone Benmussa con il titolo "La singolare vita di Albert Nobbs". Dublino, 1898. Albert Nobbs è il migliore tra i camerieri che prestano servizio in un grande albergo cittadino: riservato, affidabile, puntuale, garbato, discreto, efficiente. Ma Albert nasconde un grande segreto: è una donna che si traveste da maschio pur di poter lavorare e mettere da parte il denaro necessario ad aprire un'attività in proprio. L'arrivo di un imbianchino che deve dipingere i locali dell'hotel e con cui deve condividere temporaneamente la stanza, rischia di far scoprire la sua vera identità sessuale, mettendo in crisi tutto il suo progetto. E invece Albert troverà un inatteso alleato. Questo dramma vittoriano diretto dal colombiano Rodrigo García è stato fortemente voluto dalla protagonista Glenn Close, che nel 1982 aveva interpretato il personaggio di Albert Nobbs a teatro con grande successo di pubblico e di critica. Fin da allora l'attrice ha provato a portare al cinema questo suo personaggio, ma ha dovuto attendere quasi 30 anni per riuscirci. In questo film la Close figura come co-produttrice, co-sceneggiatrice e impeccabile attrice protagonista, affiancata da un'ottima squadra di colleghi tra cui Mia Wasikowska, Janet McTeer e Aaron Taylor-Johnson. La pellicola sceglie una cifra stilistica fredda, elegante, ma un po' cupa, puntando più sulla messa in scena raffinata e sulla recitazione degli attori che sull'approfondimento dell'animo e delle motivazioni dei personaggi. E', insomma, più un dramma d'ambiente che psicologico, ma sarebbe stato più proficuo insistere maggiormente sul passato, sui sentimenti e sulle tendenze intime del personaggio di Nobbs (ad esempio la latente omosessualità), rendendo in questo modo più coerenti le svolte che accadono nella parte finale. La Close è, come sempre, magnifica, ma forse eccessivamente algida, quasi accordandosi naturalmente al tono dell'opera. Tre candidature agli Oscar: due per le attrici (Glenn Close e Janet McTeer) e una per il miglior trucco.

Voto:
voto: 3/5

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