martedì 23 novembre 2021

Coffee and Cigarettes (2003) di Jim Jarmusch

Coffee and Cigarettes, ovvero il manifesto visivo di un binomio che molti reputano inscindibile e che solitamente eleggono come uno dei veri piaceri della vita. E' un'opera sperimentale, divisa in 11 segmenti distinti, divertita e mai seriosa, impaginata in un classico bianco e nero di grande eleganza (per rendere più solenne la sua tesi ?) e che il regista ha scritto e diretto in momenti diversi, in un arco temporale che va dal 1986 al 2002. Anche per questo motivo è più corretto parlare di cortometraggi che di episodi relativamente alle 11 parti che compongono il film. Vi partecipano una pletora di attori, tutti amici del regista e con alcuni molto famosi, che si sono prestati gioiosamente all'operazione, probabilmente condividendo la tesi del "manifesto". Tra questi ricordiamo Roberto Benigni, Steve Buscemi, Iggy Pop, Tom Waits, Cate Blanchett, Alfred Molina e Bill Murray. Tutti i corti hanno in comune il tema portante di caffè + sigarette consumate in libertà durante dialoghi surreali che a volte raggiungono esilaranti picchi di non-senso. Come in tutti i film "a episodi" è arduo cercarne l'equilibrio, ma, in questo caso, l'omogeneità è garantita, così come l'assoluta bellezza di diversi segmenti, con una sottile vena di malinconia e di "follia" che li attraversa tutti. I migliori corti sono: Da qualche parte in California (Somewhere in California) con Iggy Pop e Tom Waits, Cugine (Cousins) con la Blanchett in doppio ruolo, Champagne con Bill Rice e Cugini? (Cousins?) con Alfred Molina e Steve Coogan. Somewhere in California fu presentato singolarmente al Festival di Cannes del 1993, dove vinse la Palma d'Oro al miglior cortometraggio. Il film è consigliabile agli amanti di Jarmusch (ovvio) o del cinema indipendente americano, libero, anticonformista, fuori di testa e dagli schemi.

Voto:
voto: 3,5/5

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