Sebastian Caine è uno scienziato geniale ed egocentrico che ha messo a punto, nell'ambito di ricerche segrete finanziate dai militari, un siero per diventare invisibili. Divorato dall'ambizione l'uomo decide di sperimentare il composto su sè stesso, nonostante i molti rischi connessi. L'esperimento riesce, Caine ci prende gusto e si comporta in modo sempre più arrogante e megalomane, fino a sfociare in un folle delirio di onnipotenza che lo renderà pronto a tutto pur di non condividere con gli altri la sua scoperta. In breve tempo Caine diventa un nemico per suoi colleghi, fuori controllo e pericoloso, ma non sarà facile fermarlo grazie al dono dell'invisibilità di cui ormai dispone a suo piacimento. Thriller fantascientifico di Paul Verhoeven, liberamente ispirato al racconto "L'uomo invisibile" di Herbert George Wells, già adattato diverse volte per il cinema. E' un film violento che indulge nell'horror attraverso una serie di sequenze macabre, con la solita compiaciuta esibizione di sangue e sesso come nello stile del regista. Dal punto di vista narrativo è banale e scontato, con personaggi monolitici e situazioni prevedibili, contaminato da inutili brutalità visive o ideologiche, con momenti in odore di greve misoginia. Come al solito Verhoeven affastella, esaspera, inasprisce, sempre sul filo dello shock programmatico o dello scandalo effettistico, ma non possiede la capacità di sfumare, di approfondire, di pungere. Non sa usare lo stiletto, ma preferisce l'accetta, guardando più al box office che al resto. Da salvare gli ottimi effetti speciali, impressionanti e realistici, con un massiccio uso della computer grafica e l'ausilio di tecniche innovative curate dalla Imageworks. Un classico prodotto hollywoodiano alla Verhoeven: molta carne, molta "polpa", ma poco sapore. Fanno parte del cast attori famosi come Elisabeth Shue, Kevin Bacon, Josh Brolin, Kim Dickens e Rhona Mitra. Una candidatura agli Oscar per gli effetti visivi.
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