giovedì 25 novembre 2021

Fine di una storia (The End of the Affair, 1999) di Neil Jordan

Dal romanzo omonimo di Graham Greene. Londra, 1946: lo scrittore Maurice Bendrix rievoca in un suo racconto, con parole cariche di rabbia e di amarezza, la sua intensa relazione passionale con la misteriosa Sarah, sposata con un potente diplomatico, che è stata sua amante segreta dal 1939 al 1944, salvo poi troncare il rapporto e svanire senza mai fornire una spiegazione. Maurice, geloso e infuriato, non è mai riuscito a farsene una ragione e il suo cuore è ancora spezzato. Struggente melodramma con tinte di giallo scritto e diretto da Neil Jordan sul tema, atavico e doloroso, della fine di un amore. Riccardo Cocciante cantava in una sua celebre canzone del 1974 che in fondo "non c'è mai una ragione per cui un amore debba finire" e, forse, è proprio in questa mancanza di senso che risiede il fascino profondo e beffardo delle questioni umane. Questo film cupo e angoscioso, strutturato come il romanzo ispiratore in una continua altalena di flashback tra passato e presente, stabilisce una evidente connessione emotivamente simbolica tra l'animo tempestoso del protagonista in cerca di risposte e lo scenario ambientale di una Londra grigia, piovosa e lacerata, sconquassata dal terribile bombardamento a tappetto delle V1 naziste. Senza ovviamente svelare la risoluzione del giallo sentimentale, che arriverà solo alla fine grazie ad un provvidenziale diario, bisogna dire che, in quest'opera plumbea di grande atmosfera, conta più il viaggio della meta e tutta la tormentata fase di ricerca di Maurice Bendrix, affamato di spiegazioni che possano almeno in parte lenirne il dolore interiore, è decisamente più riuscita del finale esplicativo, che, inevitabilmente, banalizza, esaspera i toni del dramma e fa perdere forza all'ambiguità del mistero. Sontuosa ricostruzione storico ambientale, bella colonna sonora di Michael Nyman, fascinosa fotografia autunnale di Roger Pratt e ottime interpretazioni dei protagonisti principali (Julianne Moore, Ralph Fiennes, Stephen Rea). Due candidature agli Oscar per la fotografia e la Moore miglior attrice protagonista. Se si fosse ascoltato il buon Cocciante sarebbe stato sicuramente un film migliore e più originale.
 
Voto:
voto: 3/5

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