domenica 14 novembre 2021

Un giorno in pretura (1954) di Steno

Come da titolo assistiamo al susseguirsi dei casi giudiziari che si presentano di fronte al severo pretore Salomone Lorusso (Peppino De Filippo) durante una normale giornata lavorativa nella seconda sezione della pretura del tribunale di Roma. Tra questi vi sono un poveraccio accusato di aver mangiato il suo gatto, una coppia di sposi che si scambiano rispettive accuse di abbandono del tetto coniugale e infedeltà, un prete bresciano in gita a Roma presunto fautore di una rissa in una sala da biliardo, uno strambo borgataro esaltato in fissa con l'America sorpreso a fare il bagno nudo in un torrente cittadino per fare il pagliaccio con gli amici ed una stella decaduta del varietà incriminata di adescamento e alcolismo. Simpatica commedia a episodi di Steno, compatta, satirica, sufficientemente equilibrata, il cui tema centrale è quello della moralità della giustizia di fronte a casi umani pietosi, ovvero il conflitto (etico) tra l'applicazione pedissequa delle leggi scritte a tavolino e la loro applicazione con "buon senso" in obbedienza di principi di indulgenza e di carità che non possono essere codificati da nessun modello teorico. Il valore aggiunto è la grande squadra di attori, tutti bravissimi: Peppino De Filippo, Silvana Pampanini, Alberto Sordi, Sophia Loren, Tania Weber, Walter Chiari e Leopoldo Trieste. Non tutti i segmenti si equivalgono ma la pellicola tiene un buon ritmo comico nel suo insieme. Due momenti straordinari: la "confessione" di Lo Russo/De Filippo di fronte al busto marmoreo di Cicerone (in cui si manifesta apertamente il dubbio del giudice integerrimo di fronte alle situazioni di illegalità che suscitano una solidale compassione) e l'apparizione di Alberto Sordi che letteralmente "si mangia" il film con il personaggio irresistibile di Nando Mericoni, "l'Americano", che ebbe un tale successo di pubblico e critica da meritarsi, pochi mesi dopo, un'intera pellicola a lui dedicata: Un americano a Roma (1954) di Steno. Alla sua uscita in sala l'opera fu subito amatissima dagli spettatori, ma ebbe diversi problemi con la censura cattolica che ne stigmatizzò pubblicamente il linguaggio "equivoco" carico di doppi sensi, l'episodio con Walter Chiari che vede un prete sconveniente protagonista e il tono generalmente canzonatorio nei riguardi della giustizia. La popolare trasmissione televisiva che va in onda da tanti anni su RAI3 prende il suo titolo da questo film di Steno. Lo sketch di Nando Mericoni che fa il bagno ignudo nella "marrana" (il nome dialettale con cui i romani solitamente indicano i piccoli torrenti urbani) fu inventato totalmente da Sordi, ispirandosi ai suoi ricordi di gioventù.

Voto:
voto: 3/5

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