lunedì 22 novembre 2021

Mai con uno sconosciuto (Never Talk to Strangers, 1995) di Peter Hall

Sarah Taylor è una psicologa criminale con un doloroso passato familiare, restia a concedersi ai suoi corteggiatori e attivamente impegnata nel suo lavoro. La sua vita viene sconvolta dall'incontro casuale con Tony Ramirez, un portoricano affascinante e tenebroso, che la seduce e la coinvolge in una passionale relazione sessuale. Ma una serie di avvenimenti inquietanti mettono Sarah in allarme, facendola sospettare che il suo amante latino non è chi dice di essere, ma nasconda qualcosa e voglia farle del male. Dopo uno strano incidente domestico in cui rischia la vita ma si salva per miracolo, la donna si sente minacciata da Tony e decide di farlo pedinare. Ma quello che scoprirà non le piacerà affatto. Enigmatico psico-thriller dell'inglese Peter Hall, tecnicamente ineccepibile, narrativamente vivace, sottilmente inquietante nella prima parte e attraversato da una torbida carica erotica che i due protagonisti (Rebecca De Mornay e Antonio Banderas) assecondano con il loro magnetico sex appeal in un paio di sequenze bollenti. Fino a quando il mistero resta tale il film è morbosamente affascinante, poi però si scioglie come ghiaccio al sole (proprio come l'algida De Mornay al tocco delle mani calienti di Banderas) impelagandosi in un improvvido guazzabuglio artificioso di colpi di scena inverosimili, più accumulati che ragionati, con un forte effetto di deja-vu che fa pensare a diversi classici del genere (spaziando da Hitchcock a De Palma) ed una risoluzione a scatole cinesi che vuol apparire beffarda, ma è in realtà assolutamente banale. Appartiene alla categoria dei thriller erotici che negli anni '90 proliferarono e potrebbe anche piacere molto agli spettatori acerbi, poco avvezzi al genere e senza particolari pretese. Da menzionare la notevole apparizione di Harry Dean Stanton nel ruolo di un serial killer internato in manicomio e  le belle musiche del nostro Pino Donaggio, che regalano lampi di classe ad un film double-face: accattivante nella prima metà e claudicante nella seconda.

Voto:
voto: 2,5/5

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